venerdì 2 novembre 2018

Rinunci a Satana? - Blerum Blerum


Rinunci a Satana? - Blerum Blerum
(Wallace Records, Il Verso del Cinghiale, Edison Box, E io pago! Records, 2018)

La copertina del nuovo album dei Rinunci a Satana? (opera del sempre magistrale SoloMacello) descrive per immagini tutto quello che troviamo al suo interno. Attravers(at)o un fitto bosco di blues rock di matrice settantiana, ben contaminato da funghi di indubbia forza psichedelica, ci si trova di fronte - e in mezzo - a distese polverose, dal caldo sapore di un deserto assolato, ma al crepuscolo, quando una luce più intima ed un incedere più personale ammantano tutto di un'atmosfera più soffusa e a tratti quasi progressiva (vedi in particolare La Serata del Gourmet). Ma non siamo di fronte ad un paesaggio piatto e annichilente. Non siamo inerti e storditi. Il viaggio è in groppa ad un destriero che corre dietro alla chitarra di Damiano Casanova, obbedendo cieco al richiamo della batteria di Marco Mazzoldi. Siamo sul set di un western (all'italiana, di quelli belli degli anni 60, ma anche di quelli dalla spiccata vena ironica): si attraversano canyon, si bivacca in villaggi fantasma accanto a miniere dismesse, si approda in un saloon in cui convivono cowboy, messicani appisolati, pellerossa alticci e le immancabili bellezze da bancone. C'è il tempo per un duello infuocato e per un attacco alla diligenza. Ma c'è anche il tempo da perdere intorno ad un falò o sotto la veranda polverosa di una stamberga di un vecchio ranch, con un bourbon in mano (come in Salice Mago). Non servono parole per descrivere questo viaggio verso le Montagne Rocciose: giusto dei cori un po' distorti e riverberati in Chi sta scavando?, che sono quasi uno strumento extra, piuttosto che una vera e propria traccia vocale. La bellezza di questo disco sta anche nella sua naturale capacità di raccontare solo attraverso la forza della musica e dei suoi multiformi intrecci. Non rinunciamo a Satana: abbandoniamoci al suo richiamo e lasciamoci trasportare in questo viaggio, che profuma di retrò, ma non puzza assolutamente di nostalgia!
[E.R.]
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Rinunci a Satana? - Blerum Blerum
(Wallace Records, Il Verso del Cinghiale, Edison Box, E io pago! Records, 2018)

The cover of the new album by Rinunci a Satana? (work of the always masterful SoloMacello) describes in pictures all that we find inside it. (Passed) through a dense forest of 70s blues rock, well contaminated by mushrooms with undoubted psychedelic strength, we are faced with - and in the middle of - dusty sprawls, with the warm taste of a sun-drenched desert, but at dusk, when a more intimate light and a more personal gait cover everything with a more suffused and sometimes almost progressive atmosphere (especially La Serata del Gourmet). But we are not faced with a flat annihilating landscape. We are not inert and stunned. The trip is on the back of a steed running behind Damiano Casanova guitar, blindly obeying to the call of Marco Mazzoldi drums. We are on the set of a western (a beautiful 60s Italian western, but also one of those with a strong ironic vein): we go through canyons, we bivouac in ghost villages next to abandoned mines, we arrive in a saloon where cowboy, dozed Mexicans, tipsy Indians and the classic winky beauties live side by side. There is time for a fiery duel and an attack against a stagecoach. But there is also the time to waste around a bonfire or under the dusty porch of a shack in an old ranch, with a bourbon in hand (as in Salice Mago). There is no need of words to describe this trip to the Rocky Mountains: just some slightly distorted and reverberated choruses in Chi sta scavando?, which are a sort of an extra instrument rather than a real vocal track. The beauty of this album is also in its natural ability to tell a story only through the power of music and its manifold twists. We do not renounce Satan: let abandon ourselves to his call and let ourselves be carried on this journey, which smells of vintage, but absolutely does not stink of nostalgia!
[E.R.]

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