The Well – 24.01.2020 – Cascina Bellaria Rural Music Club! (Sezzadio, AL)
Me li ricordavo più pelosi i The Well. Più barba (il chitarrista), capelli più lunghi (la bassista), melodie più ispide. E’ passato quasi un anno e mezzo dal concerto all’Albatross, e stasera i tre dimostrano di aver spazzolato via un po’ di polvere dal loro doom, pettinato con cura le melodie e dato un tocco di colore all’atmosfera. La band di Austin, la cui particolarità è sempre stata quella di abbinare una componente sognante al mood da cripta sotterranea dei primi Black Sabbath, stasera mi spiazza per aver colorato così tanto le mura della catacomba. L’intreccio luccicante delle voci contrasta con l’oscurità dei riff, che però non hanno perso un pelo dei loro tipici fuzz e groove: ma forse è proprio questa stridente contraddizione a rendere ancor più particolare la loro musica. Con il trascorrere del concerto, mi accorgo che ciò che è cambiato è l’atmosfera all’interno della tomba. La volta precedente, grazie ad un continuo richiamo a melodie orientali, avevo l’impressione di esser finito nei sotterranei di una piramide: caldi, soffocanti, con una maledizione che aleggiava al loro interno.
Adesso invece sono dentro una tomba di marmo splendente. Una tomba di marmo rosa, ma pur sempre una tomba. E devo ammettere che queste superfici brillanti si abbinano perfettamente all’immediatezza delle loro canzoni! Stasera i The Well hanno creato una versione onirica del doom metal, con atmosferee più soffuse ed eteree, e non solo grazie alla voce di Lisa Alley.
[R.T.]
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The Well – 01.24.2020 – Cascina Bellaria Rural Music Club! (Sezzadio, AL)
The Well. I remembered them definitely more hairy. More beard (the guitarist), longer hair (the bassist), more bristly melodies. Almost a year and a half has passed since their concert at Albatross, and tonight the three show that they have brushed some dust off their doom, carefully combed the melodies and given a touch of colour to the atmosphere. The band from Austin, one of whose main feature has always been that of combining a dreamy component with the underground crypt mood of the first Black Sabbath, tonight floors me for having coloured the walls of the catacomb so much. The shimmering intertwining of the voices contrasts with the darkness of the riffs, which however have not lost their typical fuzz and groove: but perhaps it is precisely this clashing contradiction to make their music even more unique. As the concert goes by, I realize that what has changed is the atmosphere inside the tomb. Last time, thanks to a continuous reference to oriental melodies, I had the impression of having ended up in the basement of a pyramid: hot, suffocating, with a curse hovering inside it. Now, instead, I'm inside a shining marble tomb. A pink marble tomb, but still a tomb. And I must admit that these brilliant surfaces perfectly match the immediacy of their songs! Tonight The Well have created a dreamlike version of doom metal, with more suffused and ethereal atmospheres, and not only thanks to Lisa Alley's voice.
[R.T.]