mercoledì 21 febbraio 2018

Fuzz Orchestra - 10.02.2018 - Lumiere (Pisa)


Fuzz Orchestra - 10.02.2018 - Lumiere (Pisa)

Nella serata conclusiva del Festival di Sanremo il nostro Teatro Ariston è l’ex Cinema Lumiere a Pisa. Niente fiori, presentatori o vallette. Qui, per davvero, abbiamo musica italiana, che racconta l’Italia. Non può esistere band migliore della Fuzz Orchestra, per raccontarci il lato oscuro dello stivale (che si annida anche in una tranquilla cittadina di provincia come Pisa, come dimostra la delirante sparatoria del giorno precedente, con la quale un ventenne ha investito gli avventori di un bar, in puro stile poliziottesco). E non c'è palco migliore per la loro musica, se non quello di un ex cinema riadattato a sala da concerti. A maggior ragione se questo locale, nascosto nel cuore della città, ha ospitato per oltre un secolo pellicole d’essai e, per un certo periodo, film porno.

L’approccio della band milanese è crudo ed elegante al tempo stesso, come un film con Gian Maria Volonté, con la criminalità dei bassifondi che si mescola agli intrighi politici dei vertici. Violenza irrazionale e imprevedibile, atmosfera da anni di piombo, riff pesantissimi e quadrati, grondanti fuzz da tutti i coni dell’ampli (splendido il Simms Watts rosso di Luca Ciffo, che pare un tavolo di controllo di 2001: Odissea nello Spazio). Il trio produce una pressione sonora devastante, ma racconta la sua storia nera con classe e raffinatezza (Paolo Mongardi alla batteria è letteralmente ipnotico). Ma soprattutto con grande attenzione nella ricostruzione delle atmosfere, che risultano importanti tanto quanto gli intrecci matematici dei riff  e le bordate sabbathiane, nell'economia del racconto sonoro. I samples gestiti da Fabio Ferrario, che si destreggia tra tastiera, synth, vinili e musicassette, sono fondamentali come la nebbia di Milano Calibro 9 o come lo sguardo beffardo di Giulio Sacchi nell'indimenticabile finale di Milano Odia: la polizia non può sparare.

Con un set con molti pezzi dell'ultimo, splendido, Uccideteli tutti! Dio riconoscerà i suoi la Fuzz Orchestra ci fa ripiombare in un passato quanto mai attuale. A pochi giorni da elezioni in cui i fronti (neo)fascisti sembrano aver rialzato la testa, non sembra per niente romanzesco il racconto nero scritto dalla band milanese. 
[R.T.]


***

Fuzz Orchestra - 02.10.2018 - Lumiere (Pisa)

In the final evening of Festival di Sanremo, our Teatro Ariston is the former Cinema Lumiere in Pisa. No flowers, hosts or TV assistants. Here, for real, we have Italian music, telling Italy. There can be no better band than the Fuzz Orchestra, to tell us about the dark side of our country (a dark side lurking also in a quiet provincial town like Pisa, as evidenced by the delirious shooting of the previous day in pure poliziottesco style). And there can not be a better stage for their music than that of a former cinema adapted to concert hall. Even more so if this place, hidden in the heart of the town, has hosted arthouse films for over a century and, for some time, porn movies.

The approach of the Milanese band is raw and elegant at the same time, like a movie with Gian Maria Volonté, with the crime of the slums mingling with political intrigues. Irrational and unpredictable violence, Years of Lead atmosphere, heavy solid riffs dripping fuzz from all the cones of the amp (gorgeous Luca Ciffo's red Simms Watts, looking like a control table of 2001: A Space Odyssey). The trio produces a devastating sound pressure, yet it tells its black story with class and refinement (Paolo Mongardi on drums is literally hypnotic). But above all paying great attention to the reconstruction of the atmospheres, as much important as the mathematical intertwining of riffs and the Sabbathian boulderish lines, in the structure of the sonic tale. Managed by Fabio Ferrario, who juggles keyboards, synths, vinyls and cassettes, samples are as fundamental as the fog in Milano Calibro 9 or Giulio Sacchi's mocking gaze in the unforgettable final of Milano Odia: la polizia non può sparare.

With a set with many songs from the latest, wonderful, Uccideteli tutti! Dio riconoscerà i suoi Fuzz Orchestra makes us sink back into a really contemporary past. A few days before elections in which (neo)fascist fronts seem to have raised their heads, the black story written by the Milanese band does not seem novelesque at all.
[R.T.]

Nessun commento:

Posta un commento