lunedì 17 luglio 2017

Alice in Chains - Facelift


Alice in Chains - Facelift
(Columbia, CBS, 1990)

E' ancora un mistero per molti come abbiano fatto dei musicisti innamorati dell'hair metal a generare la musica psicotica degli Alice In Chains. Alla metà degli anni '80 Seattle era il centro di un grande flusso di creatività, e l'hard rock veniva spesso rivisitato da bands quali Green River, Mother Love Bone e Soundgarden. Seguendo i sentieri tracciati da queste bands, gli Alice in Chains contribuirono a ridefinire i confini dell'hard rock attraverso la loro personale sensibilità. La commistione delle visioni di Cantrell e Staley creò una poetica personale, influenzata dall'energia dell'hard rock, dalle intime melodie alla Queensrÿche, dai riff tossici alla Black Sabbath e dalle atmosfere da suicidio alla Joy Division. Facelift è ancora acerbo, ma nella sua prima metà dimostra tutto il grande potenziale di una band capace di riscrivere le convenzioni dell'hard rock alla luce della sensibilità della nuova decade.
[R.T.]
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Alice in Chains - Facelift
(Columbia, CBS, 1990)

How musicians in love with hair metal could generate psychotic Alice in Chains music it is still as a mystery to a lot of people. In the middle of the 80s Seattle was the center of a great flow of creativity, and hard rock was frequently revisited by bands such Green River, Mother Love Bone and Soundgarden. Following the paths traced by these bands, Alice in Chains contributed to redefine hard rock boundaries with personal sensibility. The blending of Cantrell and Staley visions created a personal poetic, influenced by hard rock energy, intimate melodies in Queensrÿche style, doped Black Sabbath riffs and suicidal Joy Division atmospheres. Facelift is still unripe, but in its first half demonstrates the great potential of a band capable of rewriting hard rock conventions, with the sensibility of the new decade.
[R.T.]

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