Disintegrate Your Ignorance Fest 2017 – Day 3
Tau Cross + Macabre + Birds in Row + Marnero + Zeit + Mercy Ties + Restos Humanos
06.08.2017 - Giavera del Montello (TV)
Che DYI sarebbe senza tornado e diluvio universale? Almeno un giorno di festival deve essere "funestato" dal maltempo per mantenere le buone tradizioni. Che la giornata volga all’apocalisse lo si capisce da quando, nel bel mezzo del pranzo che alla birreria Pedavena a Feltre, si alza un vento mostruoso che solleva una tempesta di polvere, e, prima che la pioggia si scateni, tutti i clienti della birreria (noi compresi!) si impegnano a tenere fermo il tendone sopra le proprie teste, affinché questo non venga spazzato via. Più o meno in contemporanea, lo stesso film è in scena a Giavera del Montello. Memori del disastro dell’anno precedente, gli organizzatori del festival decidono così di correre subito ai ripari, spostando tutti i concerti in programma all’interno dell'adiacente Benicio Live Gigs.
Entriamo sulle prime note dei Restos Humanos. Il trio ci regala una bordata di death metal vecchia scuola, grezzo e maligno, con qualche accenno di grindcore ignorante. Forse ci facciamo trarre in inganno dalla provenienza geografica del cantante (Colombia). O forse la violenza sporca e perversa tipica del death metal sudamericano è davvero presente nella loro musica. Comunque sia, davvero non male come antipasto!
Intanto fuori splende il Sole, quasi a prendersi gioco delle precauzioni prese dagli organizzatori. Ma chi conosce l’instabilità metereologica del Montello, sa che non si può mai cantar vittoria.
I Mercy Ties, che in scaletta erano previsti come band di apertura, salgono invece sul palco per secondi, a causa dell’ondata di maltempo che li ha rallentati lungo la strada. Il loro post hardcore è caratterizzato da accelerazioni improvvise e continui cambi di direzione, quasi math rock. Ipercinetici, non solo musicalmente, ma anche dal punto di vista del loro atteggiamento, saltano e scalpitano in continuazione, senza nessuna intenzione di tenersi dentro la loro energia. A tratti questa continua dimostrazione di “incontinenza energetica” risulta un po’ forzata, ma musicalmente sono davvero un uragano.
I veneziani Zeit innestano un cantato dalle radici death metal in un contesto musicale affine al post hardcore più nervoso. Le coordinate sono simili a quelle del gruppo precedente, ma il tutto suona più calibrato, equilibrato e diretto, meno imprevedibile e fantasioso. Molto bravi.
Nel frattempo nell’area all’aperto sono state allestite nuovamente le distro dei vinili, nella speranza che il maltempo sia davvero un ricordo. Ma i nuvoloni neri in avvicinamento dicono il contrario, e infatti…
Mentre i Marnero si apprestano ad iniziare, i primi goccioloni iniziano a cadere, e nell’arco di trenta secondi tutto il pubblico è all’interno del locale. Ecco, il suono della Malora. Primo riff, e si scatena la bufera, tante volte raccontata dalla band bolognese nei suoi testi. Tuoni, fulmini e diluvio fuori. Tuoni, fulmini e diluvio musicale dentro. La potenza delle canzoni di JD Raudo e soci non è solo quella delle valvole dei loro ampli e dei riff che travolgono l'ascoltatore. La loro potenza è anche quella delle parole e di quella vena di melodie che percorre i loro pezzi, e che non può che scuoterti dentro. Bellissimo anche il nuovo pezzo. E quando si arriva alla fine del set, la Malora vola via e torna il sereno, quasi che la bufera fosse parte del concerto. Grandissimi.
E dunque è tempo dei francesi Birds in Row. Il loro concerto è sferzante, veloce e violento. Suonano sì e no mezzora, ma in quella mezzora concentrano, comprimono e sprigionano una furia, un'energia ed una bravura davvero impressionanti. C'è tutta l'essenza dell'hardcore,ma anche molti guizzi che escono dal seminato ed aprono a spazi di respiro e di melodia, contrapposti a ritmiche convulse e nervose. Davvero notevoli.
Il passaggio ai Macabre è quindi un po' brusco e spiazzante. La cosa più incredibile di questo trio di Chicago è l'incontenibile voglia di essere su quel palco (così come su qualsiasi altro palco, si direbbe!) e l'invidiabile - e per nulla scontato!- affiatamento. 32 anni di carriera insieme, senza alcun cambio di formazione sono qualcosa di pressoché unico, come è in un certo senso unico il loro stile, che innesta le influenze più improbabili su una base fondamentalmente thrash metal. Humour nero e assurdità assortite! Al di là del lato puramente musicale, è impossibile non divertirsi insieme a loro, che ricambiano l'entusiasmo del pugno di affezionati che canta tutte le canzoni in scaletta e che - acclamati a gran voce - regalano anche un bis finale (che non vedevano l'ora di suonare!).
Dopo la consueta cena vegana, è il momento dei Tau Cross. L'aspettativa per questa band era alta, ed è forse per questo che alla fine non restiamo così entusiasti. Che la band sia tecnicamente di alto livello è indubbio. E sicuramente nella loro proposta cercano di fondere i diversi background dei suoi membri (tra questi Away dei Voivod e Rob Miller degli Amebix). Ma la nostra impressione è che la somma delle parti non superi il valore dei singoli componenti. Di fatto, il combo sotto l'illustre Relapse propone un metal piuttosto classico, con qualche variazione sul tema legata alla stratificazione delle influenze personali, tendenzialmente in direzione post punk e industrial. La scelta dei suoni, ultra-compressi, tende poi a nostro avviso a penalizzare anche il godimento delle parti più riuscite. Su tutto spicca la voce di Rob (The Baron) Miller, che è forse il tratto più distintivo della band. Ammettiamo che ci resta un po' di amaro in bocca, perché i Tau Cross erano senz'altro una delle band che più ci incuriosiva in questo edizione del DYI.
Si chiude così questa 3 giorni nel Montello. Carica di caldo e sudore, ma anche sferzata da una mezza tempesta. Ricca ed eterogenea nelle band in scaletta, con tante conferme, una mezza delusione e molte interessanti scoperte. Il bilancio è positivo e, se è vero che non c'è due senza tre, attendiamo con ansia il bill della prossima edizione!
[E.R. + R.T.]
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Disintegrate Your Ignorance Fest 2017 – Day 3
Tau Cross + Macabre + Birds in Row + Marnero + Zeit + Mercy Ties + Restos Humanos
08.06.2017 - Giavera del Montello (TV)
What a DYI would be without a tornado and a flood? At least one day must be "damaged" by bad weather in line with tradition. That the day is turning to the apocalypse is clear when, in the midst of the lunch at Birrificio Pedavena in Feltre, a monstrous wind raises a dust storm, and before it starts to rain, all the customers of the brewery (including the two of us!) commit to hold the tent over their heads so that this is not wiped away. More or less at the same time, the same film is on stage at Giavera del Montello. Mindful of last year's disaster, the festival organizers decide to run right away to shelter, moving all the scheduled concerts indoor, inside Benicio Live Gigs.
We enter on the first notes of Restos Humanos. The trio plays an old school death metal, crude and malicious, with some hint of raw grindcore. Perhaps we are misled by the singer's geographical origin (Colombia). Or perhaps the dirty perverse violence typical of South American death metal is really present in their music. Anyway, really not bad as an appetizer!
Meanwhile, the Sun shines out, almost as if it was making fun of the precautions taken by the organizers. But who knows weather instability of Montello, he knows that one can never declare victory.
Mercy Ties, which were expected to be opener of this last day, get on the stage as second band, due to the bad weather causing them a delay while on the road to the venue. Their post hardcore is characterized by sudden accelerations and continuous changes of direction, almost in math rock style. Hypercinetics, not only musically, but also from the point of view of their attitude, jump and pace up and down continuously, without any intention of keeping inside themselves their energy. At times, this ongoing demonstration of "energy incontinence" seems a little forced, but musically they really are a hurricane.
The Venetian Zeit insert vocal lines of death metal roots in a musical context similar to the most nervous post hardcore. The coordinates are similar to those of the previous band, but the whole sounds more calibrated, balanced and straightforward, less unpredictable and imaginative. Really effective.
In the meantime, distros have been re-set up in the outdoor area, hoping the bad weather is really gone away. But the black clouds approaching say the opposite, and indeed...
As Marnero are about to play, the first drops begin to fall, and within thirty seconds all the audience is inside the venue. Here is the sound of Malora. First riff, and the storm (so many times told by the band from Bologna in its lyrics) rages. Thunders, lightnings and flood outside. Thunders, lightnings and musical flood inside. The power of the songs by JD Raudo & co is not just in the tubes of their amplifiers and in their riffs overwhelming the listener. Their power is also in their words and in that vein of melody running through their songs, and that can only shake you in. Also their new track is beautiful. And when they come to the end of the set, Malora flies away and the clear returns as if the storm was part of the concert. Amazing.
And so it is the time of the French Birds in Row. Their concert is loud, fast and violent. They play more or less half hour, but in that half hour they concentrate, compress and release a really awesome fury, energy and skill. There is all the essence of hardcore, but also many flashes out of the box, opening to spaces of breath and melody, opposed to convulsive nervous rhythms. Really impressive.
The passage to the Macabre is a bit abrupt and flooring. The most amazing thing about this Chicago trio is the irrepressible desire to be on that stage (as well as any other stage, you would say!) and the enviable - and not at all to be taken for granted - understanding and synergy. 32 years of career together, with no change in the line up, are something almost unique, as it is their style in a certain sense, inserting the most unlikely influences on a fundamentally thrash metal basis. Black humor and assorted absurdities! Beyond the purely musical side, it's impossible not to have fun with them, who rejoice the enthusiasm of the fist of fans singing all the songs of the setlist and who - loudly acclaimed - also play an encore (they were looking forward to play!).
After the usual vegan dinner, it's time for Tau Cross. The expectation for this band was high, and this is probably the reason why we are not so satisfied in the end. The high technical level of the band is undeniable. And certainly in their music they try to blend the different backgrounds of the members (among these Away - Voivod - and Rob Miller - Amebix). But our impression is that the sum of the parts does not exceed the value of the individual components. Indeed, the combo published by the famous Relapse proposes a rather classic metal, with some variations on the theme related to the stratification of personal influences, tendentially in post-punk and industrial direction. Furthermore, in our view, the choice of ultra-compressed sounds tend to penalize even the enjoyment of the most successful parts. On top of everything stands the voice of Rob (The Baron) Miller, which is perhaps the most distinctive feature of the band. We admit that we feel a bit disappointed, because Tau Cross were certainly one of the bands we were most curious about in this DYI edition.
Thus it ends this three days in Montello. Rich in heat and sweat, but also splashed by a half storm. Rich and heterogeneous in the bands, with many confirmations, a half disappointment and many interesting discoveries. The balance is positive and, if good things come in three, we are looking forward to the next edition bill!
[E.R. + R.T.]