lunedì 4 settembre 2017

Judas Priest - Painkiller

 Judas Priest - Painkiller
(Columbia, 1990)

L'heavy metal è pieno di stereotipi. Dalle tematiche dei testi ai suoni, dall'attitudine dei musicisti all'esasperazione tecnica, tutto è codificato per poter essere scioccante, esplicito ed eccessivo. Ciò che rende grandioso l'heavy metal è esattamente la sua leggerezza adolescenziale, la sua mancanza di pretenziosità, la sua energia priva di filtri. I Judas Priest sono l'heavy metal nella sua più pura essenza. Hanno contribuito a creare ogni cliché del genere, e ne sono orgogliosi. Dopo anni di successo e gloria, raccolsero tutta la loro energia in Painkiller: una colata di mostruoso metallo con suoni moderni e potenti, caratterizzati da violenza distruttiva e grandiose melodie. Pubblicato proprio un attimo prima della scomparsa del metal classico, Painkiller è uno degli apici del genere: una corsa in moto ad alta velocità, che possiede la brillantezza dell'acciaio, l'odore del gasolio e il rombo del motore.
[R.T.]
***

Judas Priest - Painkiller
(Columbia, 1990)
 
Heavy metal is full of stereotypes. From lyrical themes to sounds, from musicians’ attitude to technical exasperation, everything is codified in order to be shocking, explicit and excessive. Its teenage naivety, its lack of pretentiousness and its unfiltered energy are exactly what makes heavy metal great. Judas Priest are heavy metal in its purest essence. They contributed to create every cliché of the genre, and they are proud of it. After years of success and glory, they gathered all their energy in Painkiller: a monstrous metal meltdown with modern and powerful sounds, characterized by destructive violence and great melodies. Published just before classic heavy metal disappearance, Painkiller is one of the apex of the genre: an high speed ride on a motorbike, with the brilliance of the steel, the smell of gasoline and the roar of the engine.
[R.T.]

Nessun commento:

Posta un commento