Sonic Ritual Fest - 20.05.2017 - Bloom (Mezzago, MB)
[Yawning Man + Duel + The Cosmic Dead + Ecstatic Vision + Doctor Cyclops + The Clamps + Ananda Mida]
Per non mettere una pausa lunga un anno intero fra un Heavy Psych Sounds Fest e l'altra, il Sonic Ritual Fest ad inizio estate è il giusto intermezzo per non perdere il vizio. Il (doppio) palco del Bloom è anche una location che mi piace molto, e quindi l'evento non può assolutamente essere perso.
Mi siedo nel cinemino ai piani alti del Bloom che la prima band - gli Ananda Mida - sta purtroppo già suonando. Due volte su due me li trovo in apertura di festival, e non sono ancora riuscita a sentirli come vorrei. Mea culpa. Anche perché il quarto d'ora di concerto che mi godo è veramente notevole: melodie sinuose, ritmiche ipnotiche e al tempo stesso trascinanti...davvero avrei voluto ascoltarli più a lungo (mi consolo - a metà - prendendomi l'LP)!
Il cambio palco è serrato, perché l'alternanza col main stage non prevede soste. E quindi subito giù a sentire i The Clamps. Dritto per dritto un riff serrato dopo l'altro, sparati in faccia senza remore e senza soste. Qualche lieve arretramento da parte della batteria, ma il tiro è davvero micidiale e il loro set davvero coinvolgente.
Conquisto la birra e salgo nuovamente ad accomodarmi sulle poltroncine del palco al piano superiore per il set dei Doctor Cyclops. molte influenze e molta carne sul fuoco. Dagli evidenti richiami a illustri padri come Black Sabbath e Deep Purple, ad aperture e divagazioni di stampo più progressivo e lisergico. Alcuni spunti efficaci e più interessanti, altre parti per me più sfilacciate e scollegate. Da riascoltare, magari su disco.
Visto che non sono previste pause di sorta, me la prendo in un momento - per me - di comodo e mi concedo panino, birra e sigaretta all'aperto durante il set dei Giobia - sentiti numerose volte in quest'ultimo anno e mezzo, e in programma anche per il sabato successivo al Surfer Joe Vintage Festival.
Rientro nel cinemino per gli Ecstatic Vision e ammetto che il nome calza loro a pennello! Il loro concerto è forse il più bello dell'intera serata e riesce davvero a lasciarmi estasiata. Trascinanti e coinvolgenti in maniera incredibile. Blues, psichedelia, i suoni di Detroit a cavallo fra i '60 e i '70...e molto altro ancora. Il tutto convogliato da una performance che non può lasciare fermo ed indifferente nessuno. Con un cantante davvero istrionico che lancia asta e microfono e "ruba" quello del sassofonista per continuare lo spettacolo! E che impone un bis a suon di applausi e grida di approvazione. La sala piccola e le poltroncine andavano veramente stretti a questo debordante quartetto!
E' poi il tempo di The Cosmic Dead e il mood cambia completamente. Siamo sempre dalle parti della psichedelia, ma qui le atmosfere sono più dense e buie, più elettroniche, più opprimenti. Sempre di viaggio si tratta, ma non abbacinati dalla luce e da un'energia vitale. Piuttosto, storditi da quasi droni e feedback. I suoni sono devastanti da tanto sono alti e l'impressione è quasi quella di una jam senza fine.
Le atmosfere tornano poi calde, assolate e polverose con il set dei Duel. Concerto che aspetto con ansia, perché finalmente è uscito il nuovo Witchbanger e - anche se avevo già avuto qualche assaggio dei nuovi pezzi ad ottobre - sono piuttosto ansiosa di sentire la nuova scaletta. I quattro di Austin sono sempre incredibilmente bravi e coinvolgenti e riescono a superare con scioltezza qualche problema di ordine tecnico, che tende ad imporre la chitarra di Jeff Henson sul resto della band e soprattutto sulla chitarra di Tom Frank. Ma il tiro, l'energia e la bravura dei quattro texani è tale per cui ben presto tutto il resto passa in secondo piano. I nuovi pezzi convincono anche dal vivo e il pedale del groove è premuto a manetta. Surreale sentirli adagiati sulle poltroncine, quando la loro musica costringe a scapellare e a dimenarsi come non ci fosse un domani.
Infine Yawning Man. Desert rock nella sua quintessenza. Brani che ti catturano e ti trasportano altrove. Ci ondeggi sopra e perdi le coordinate spazio temporali. Non sei più in Brianza. Non è più maggio. Quello che conta è l'onda sonora che ti trascina con il suo ritmo e ti porta via con i suoi riff, arpeggi e linee melodiche. Mario Lalli al basso segna il sentiero su cui la chitarra di Gary Arce costruisce un percorso da seguire con occhi (e orecchie) spalancati, per assorbirne tutta la bellezza. Il loro concerto mi affascina e conquista così tanto che so già che domani sera lo bisserò a pochi minuti di macchina da casa!
Il connubio psichedelia e sonorità heavy è davvero vincente. Festival come questo ne sono la prova più evidente.
[E.R.]
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Sonic Ritual Fest - 05.20.2017 - Bloom (Mezzago, MB)
[Yawning Man + Duel + The Cosmic Dead + Ecstatic Vision + Doctor Cyclops + The Clamps + Ananda Mida]
Not to have a full year long pause between a Heavy Psych Sounds Fest and the other, Sonic Ritual Fest at the beginning of summer is the right way to avoid losing the vice. The (double) stage of Bloom is also a location that I really enjoy, so the event can not be lost.
I sit in the tiny cinema at Bloom first floor and the first band - Ananda Mida - is unfortunately already playing. Twice on two I find them as opener at a festival, and I have not been able yet to listen to them as I wish. My fault. Also because the 15' I enjoy are really remarkable: sinuous melodies, hypnotic gragging rhythms... I really wanted to listen to them for the whole set (I - half - console myself with their LP)!
The stage change is tight because the alternation with the main stage is without pauses. And so I immediately run downstairs to listen to The Clamps. Straight for straight riffs one after the other, fired in the face without hesitations and without stops. Some slight slowdown on the drums, but the groove is really deadly and their set really engaging.
I grab a beer and go upstairs for Doctor Cyclops set. Many influences and lots of meat on the fire. From clear references to illustrious fathers such as Black Sabbath and Deep Purple, passing through more progressive and lysergic asides and openings. Some effective and more interesting sparks, some more frayed and disconnected to my hears. I got to listen to them again, maybe on album.
Since there are no breaks, I take one in a (to me) convenient moment and I have sandwich, beer and cigarette outdoors during Giobia set - heard live numerous times in the last year and a half, and also scheduled for nest Saturday at Surfer Joe Vintage Festival.
Back in the mini-cinema for Ecstatic Vision and I admit that the name fits them like a glove! Their concert is perhaps the most amazing of the whole evening and it really makes me excited. Incredibly fascinating and engaging. Blues, psychedelia, the sounds of Detroit in the 60s and 70s...and much more. Everything is conveyed by a performance that can not leave anyone indifferent and stern. With a really histrionic singer who launches the microphone and its stand and "steals" the one of the saxophonist to continue the show! And that imposes an enchore with loud applause and cries of approval. The small room and armchairs could not really fit this astonishing quartet!
And then it's time for The Cosmic Dead and the mood changes completely. We are still in psychedelic aresa, but here the atmospheres are denser and darker, more electronic, more oppressive. Still a trip, but not dazzled by light and vital energy. Rather, stunned by almost drones and feedbacks. Sounds so high to be devastating and the impression is that of an almost endless jam.
The atmospheres get warm, sunny and dusty again with Duel set. Concert I was waiting for, because the new Witchbanger is finally out and - although I already had some taste of the new songs in October - I am really anxious to listen to the new setlist. The four from Austin are always incredibly good and engaging and manage to overcome some technical issues, which tend to impose Jeff Henson guitar on the rest of the band and especially on Tom Frank guitar. But the groove, energy and skill of the four Texans is such that soon everything else goes into the background. The new songs rock the world and the groove pedal is all pressed down. Surreal listen to them lying on the seats, when their music forces us to headbang and shake as if there was no tomorrow.
Finally Yawning Man. Desert rock in its quintessence. Songs that capture you and carry you elsewhere. You waver on it and lose time coordinates. You are no longer in Brianza. It's no longer May. What matters is the sound wave that drags you with its rhythm and takes you away with its riffs, arpeggios and melodic lines. Mario Lalli bass marks the path on which Gary Arce guitar builds an itinerary to follow with wide open eyes (and ears) to absorb all its beauty. Their concert fascinates me and conquers so much that I already know that tomorrow night I will listen to them once again a few minutes away from home!
Psychedelia and heavy sonority are a winning couple. Festivals like this are the most obvious proof of it!
[E.R.]