Judas Priest - Painkiller
(Columbia, 1990)
L'heavy
metal è pieno di stereotipi. Dalle tematiche dei testi ai
suoni, dall'attitudine dei musicisti all'esasperazione tecnica, tutto è
codificato per poter essere scioccante, esplicito ed eccessivo. Ciò che
rende grandioso l'heavy metal è esattamente la sua leggerezza
adolescenziale, la sua mancanza di pretenziosità, la sua energia priva
di filtri. I Judas Priest sono l'heavy metal nella sua più pura essenza.
Hanno contribuito a creare ogni cliché del genere, e ne sono
orgogliosi. Dopo anni di successo e gloria, raccolsero tutta la loro
energia in Painkiller: una colata di mostruoso metallo con suoni moderni
e potenti, caratterizzati da violenza distruttiva e grandiose melodie.
Pubblicato proprio un attimo prima della scomparsa del metal classico,
Painkiller è uno degli apici del genere: una corsa in moto ad alta
velocità, che possiede la brillantezza dell'acciaio, l'odore del gasolio
e il rombo del motore.
[R.T.]
***
Judas Priest - Painkiller
(Columbia, 1990)
Heavy
metal is full of stereotypes. From lyrical themes to sounds,
from musicians’ attitude to technical exasperation, everything is
codified in order to be shocking, explicit and excessive. Its teenage
naivety, its lack of pretentiousness and its unfiltered energy are
exactly what makes heavy metal great. Judas Priest are heavy metal in
its purest essence. They contributed to create every cliché of the
genre, and they are proud of it. After years of success and glory, they
gathered all their energy in Painkiller: a monstrous metal meltdown with
modern and powerful sounds, characterized by destructive violence and
great melodies. Published just before classic heavy metal disappearance,
Painkiller is one of the apex of the genre: an high speed ride on a
motorbike, with the brilliance of the steel, the smell of gasoline and
the roar of the engine.
[R.T.]
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