mercoledì 25 settembre 2019

Nashville Pussy + Sacri Monti - Rural Rock Days - Day 1 - Cascina Bellaria Rural Music Club! (Sezzadio, AL)


Nashville Pussy + Sacri Monti - Rural Rock Days - Day 1 - Cascina Bellaria Rural Music Club! (Sezzadio, AL)

Ruralità vuol dire lavorare sodo, con onestà, e sapersi organizzare per affrontare gli imprevisti (metereologici, ma non solo quelli!). Per questo ho fiducia fin dall’inizio nel festival organizzato dalla Cascina Bellaria. Non sarà un gruppo che tira il pacco a pochi giorni dall’evento, o le previsioni meteo poco incoraggianti, a fermare un festival dallo spirito genuino come questo.

I Sacri Monti sono i primi a salire sul palco. Palco che, per l’occasione, offre protezione ai musicisti, proprio in prospettiva del possibile temporale. Ma i lampi sono tenuti a debita distanza dall’hard rock psichedelico della band di San Diego. Il continuo inseguirsi di assoli e le spirali di riverberi stordiscono ancor più della birra artigianale che riempie il cervello dei presenti. Ma nessuno perde mai l’orientamento, perché le canzoni scorrono dritte e solide, seguendo dinamiche e crescendo ai limiti del prog più robusto. Rimango piacevolmente stupito da questo inaspettato collegamento tra il sole delle spiagge californiane e la nebbie dell’hard prog dei primi anni '70 (Captain Beyond e High Tide, giusto per citare un paio di nomi), componente quest’ultima non così evidente nell’album d’esordio della band. Forse parte del merito va alle colline piemontesi illuminate da una strana luce estiva che filtra tra i nuvoloni neri. Grande concerto!

Dopo le camicie a quadri dei Sacri Monti, e il loro atteggiamento dimesso che sa tanto di Seattle di inizio anni '90, siamo catapultati negli anni '80 più esibizionisti con i Nashville Pussy. Ma il cock rock di quel decennio è ribaltato in un pussy rock tanto eccessivo quanto autoironico e divertente. I quattro esaltano -ma al tempo stesso dissacrano - il mito del rock n’roll (tette al vento e whisky bevuto dal cappello, ma anche pochi capelli e culi decisamente rinforzati esibiti con orgoglio), riportandolo alla visceralità primigenia. Musicalmente incontenibili, sputano alcol ed energia attraverso i loro riff, ed è impossibile non farsi trascinare, anche quando iniziano a cadere le prime gocce di pioggia. La loro musica è sudata e concreta, perfetta per trasformare la serata in una festa. Lemmy li aveva definiti l’ultima grande rock n’roll band d’America, serve altro?
[R.T.]

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Nashville Pussy + Sacri Monti - Rural Rock Day 1 - Cascina Bellaria Rural Music Club! (Sezzadio, AL)

Rurality means working hard, with honesty, and being able to organize to deal with (meteorological, but not only!) unexpected events. This is why I trust the festival organized by Cascina Bellaria right from the start. It will not be a band ripping-off the event a few days before it, or the not really encouraging weather forecasts, to stop a festival with a genuine spirit like this.

Sacri Monti are the first to go on stage. Stage that this time gives shelter to musicians, precisely because of the possible storm. But lightnings are kept at a safe distance thanks to the psychedelic hard rock of the San Diego band. The continuous chasing of solos and the spirals of reverberations stun even more than the craft beer filling the brains of audience. Yet nobody ever loses orientation, because songs run straight and solid, following dynamics and crescendos on the edge of the most robust prog. I am pleasantly surprised by this unexpected connection between the sun of the Californian beaches and the fog of early 70s hard prog (Captain Beyond, High Tide, just to name a couple of bands), the latter being not so evident in the band's debut album. Perhaps part of the credit goes to the Piedmontese hills lit by a strange summer light seeping in through the black clouds. Great concert!

After Sacri Monti checked shirts and their worn attitude so much reminiscent of early 90s Seattle, we are catapulted into the most exhibitionist 80s thanks to Nashville Pussy. But that decade cock rock is turned upside down into a pussy rock that is as much excessive as it is self-deprecating and funny. The four exalt - yet at the same time desecrate - the myth of rock n roll (boobs in the wind and whiskey drunk from the hat, but also few hair and decidedly reinforced bottoms exhibited with pride) bringing it back to its primitive visceral nature. Musically uncontainable, they spit out alcohol and energy through their riffs, and you cannot but let yourself get carried away, even when the first raindrops begin to fall. Their music is sweaty and concrete, perfect for turning the evening into a party. Lemmy said they were America's last great rock'n'roll band, need anything else?
[R.T.]


lunedì 16 settembre 2019

King Buffalo + Child - 29.06.2019 - Cascina Bellaria Rural Music Club! (Sezzadio, AL)


King Buffalo + Child - 29.06.2019 - Cascina Bellaria Rural Music Club! (Sezzadio, AL)

Sarà per il caldo infernale di quest’estate, o forse perché sto diventando vecchio, fatto sta che quest’anno i mega concerti estivi con migliaia di persone sotto il Sole li sopporto meno del solito. Molto meglio rifugiarsi nelle campagne piemontesi, per un concerto intimo, tra un tuffo in piscina ed una birra fresca. Una festa tra amici, più che un semplice concerto, anche grazie all’atmosfera che si respira stasera a Cascina Bellaria.

I Child si integrano perfettamente nell’ambiente rilassato e genuinamente hippie della Cascina, con il loro blues rock rovente che arriva dritto dalla fine degli anni '60. Feedback manovrati con abilità fino a trasformarsi in morbide pentatoniche, una batteria fluidissima e trascinante, e riffoni stracarichi di fuzz che mi asciugano i capelli ancora bagnati dalla piscina. Ma i richiami al periodo d’oro del rock non sono mai nostalgici, perché la loro musica ha personalità, è viva, spontanea e perfettamente ancorata al “qui e ora”. Straordinari.

Se la spiritualità dei Child nasce dalle radici, quella dei King Buffalo assorbe energia direttamente dalle foglie. Il loro hard rock psichedelico punta lo sguardo verso l’alto, al di là dell’atmosfera terrestre, e si getta a capofitto tra stelle e pianeti, grazie a riff ciclicamente moltiplicati da riverberi e linee di basso sempre cariche di groove propulsivo. Un caleidoscopio ai limiti dello space/prog, suonato con precisione chirurgica, che non disdegna qualche esplosione stoner. Durante il bis, dopo un concerto impeccabile, il batterista si attacca ad una bottiglia di vino rosso, e gli altri devono fare i salti mortali per stare dietro alle sue traiettorie appannate e rallentate. Un fuoriprogramma che rende ancora più sincera e divertente questa bella serata estiva.
[R.T.]

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King Buffalo + Child - 06.29.2019 - Cascina Bellaria Rural Music Club! (Sezzadio, AL)

It may be because of the infernal heat of this summer, or it may be because I'm getting older, the fact is that this year I stand even less than usual those mega summer concerts with thousands of people burning below the sun. Really much better to take shelter in the Piedmontese countryside, for an intimate concert, taking a swim in the pool and having a cold beer. A party with friends, rather than a simple concert, also thanks to the cool atmosphere at Cascina Bellaria.

Child integrate perfectly into the relaxed and genuinely hippie environment of the venue, with their red-hot rock blues coming straight from the late 60s. Skilfully maneuvered feedbacks becoming soft pentatonics, extremely fluid and enthralling drums, and fuzz-loaded riffs drying my hair still wet after the pool. Yet the hints to the golden age of rock are never nostalgic, because their music has got personality: it is alive, spontaneous and perfectly anchored to the "here and now". Amazing.


If Child's spirituality comes from the roots, King Buffalo's one absorbs energy directly from the leaves. Their psychedelic hard rock looks upwards, beyond Earth's atmosphere, and it throws itself headlong among stars and planets, thanks to riffs which are cyclically multiplied by reverberations and bass lines always rich in propelling groove. A kaleidoscope on the edge of space/prog, played with surgical precision, which does not disdain some stoner explosion. During the encore, after an impeccable concert, the drummer linger over a bottle of red wine, and the rest of the band must jump through hoops to keep up with his now fogged and slowed down trajectories. Something unexpected that makes this beautiful summer evening even more sincere and funny.
[R.T.]