The Obsessed – Sacred
(Relapse Records, 2017)
Al di là dell’Oceano, lontano dalle brughiere nebbiose e dai cimiteri celtici britannici, oltre che dai selvaggi paesaggi del Nord Europa, il doom metal ha piantato radici nei bassifondi delle metropoli americane grazie a personaggi come Scott “Wino” Weinrich. Vera e propria icona dell’heavy metal più sulfureo fin dalla seconda metà degli 70, Wino è americano fino al midollo, al punto da aver trasmesso ad ogni suo progetto una precisa personalità a stelle e strisce. Nel 2017, con l’aiuto di alcuni suoi compagni degli Spirit Caravan, Wino resuscita (nuovamente, dopo i concerti reunion di qualche anno fa) uno dei suoi gruppi culto, gli Obsessed, e incide un disco che non sarebbe potuto nascere in nessun altro luogo se non nel Nuovo Mondo. Sacred è hard rock tracotante - tanto pieno di sé, quanto pieno di distorsioni grasse, ottimi riff e ritornelli orecchiabili. Wino è la faccia oscura e tenebrosa del classico rocker americano d’annata (alla Lemmy). Una voce sporca e vissuta, nella quale convivono l’anima del motociclista tamarro e la profondità espressiva del crooner. E anche la sua chitarra contrappone esibizionismo adrenalinico e velata oscurità. In Sacred Wino non ha alcuna intenzione di rinnovare il proprio stile, né di ringiovanire un genere perfettamente canonizzato come il doom classico. Vuole invece omaggiarlo (basti pensare al fatto che Sodden Jackal, splendido brano d’apertura, è il rifacimento della prima canzone dell’EP d’esordio), ancorandolo ancor di più alle sue radici settantiane (la cover di It’s Only Money dei Thin Lizzy rende esplicito ciò che è comunque evidente in tutto l’album). Sacred è un omaggio sincero all’odore di alcol e smog nebbioso che satura le periferie statunitensi - da sempre fonte d'ispirazione per Wino ancor più dei paesaggi solitari e dei cimiteri.
[R.T.]
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The Obsessed – Sacred
(Relapse Records, 2017)
Beyond the Ocean, far from foggy moors and British Celtic cemeteries, as well as far from the wild landscapes of Northern Europe, doom metal has planted its roots in the slums of American metropolis thanks to characters like Scott "Wino" Weinrich. Icon of the most sulphurous heavy metal since the second half of the 70s, Wino is American to the marrow, to the point of instilling a specific star and strip personality to all of his projects. In 2017, with the help of some of his Spirit Caravan buddies, Wino resurrects (again, after some reunion shows a few years ago) one of his cult bands, the Obsessed, and records an album that could not be born in any other place other than in the New World. Sacred is "arrogant" hard rock - so full of itself, as full of fat distortions, excellent riffs and catchy refrains. Wino is the obscure and disturbing face of the classic American vintage rocker (as Lemmy was). A dirty veteran voice in which the soul of the motorcyclist and the expressive depth of the crooner coexist. And also his guitar contrasts adrenaline-filled exhibitionism and veiled obscurity. In Sacred Wino has no intention of renewing his own style or rejuvenating a genuinely canonized genre such as the classic doom. Indeed he wants to honour it (just think that Sodden Jackal, amazing opening song, is the remake of the first song of the debut EP), anchoring it even more to its 70s roots (the cover of It's Only Money by Thin Lizzy makes explicit what is clear throughout the album). Sacred is a sincere homage to the smell of alcohol and foggy smog saturating US suburbs - constant source of inspiration for Wino even more than the lonely landscapes and cemeteries.
[R.T.]
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