martedì 31 ottobre 2017

Beastmaker – Inside the Skull


Beastmaker – Inside the Skull
(Rise Above Records, 2017)

Dolcetto o scherzetto? I Beastmaker tornano a suonare il campanello di casa nostra per offrirci tutto il loro repertorio di atmosfere horrorifiche degne dei film della Hammer. Li accogliamo con candelabri ricoperti di ragnatele, zucche con ghigno malefico, pipistrelli di plastica. Da bere (e non solo!) lo offrono loro. I loro vestiti sono impregnati più del fumo di marijuana che di quello dell’incenso adoperato durante una messa nera, infatti! Accettiamo con entusiasmo il loro travestimento (volutamente) fuori moda, studiato nei minimi dettagli, a dimostrazione di quanto questi tre ragazzi californiani siano sinceri appassionati dell’orrore d’altri tempi, quando gli effetti speciali erano caratterizzati esclusivamente da litri e litri di sangue finto. La ricetta è la stessa dell’Halloween dello scorso anno, dello splendido disco d’esordio Lusus Naturae. Riff sabbathiani puzzolenti di zolfo e dal tiro esaltante, uniti a melodie sghembe e acide che ondeggiano avanti e indietro come cantilene macabre. Quest’anno ci portano in dono un paio di cori cantati a due voci con Johanna Sadonis dei Lucifer e una dose massiccia di assoli di chitarra fieramente metal. Ma in generale i tre di Fresno hanno preferito lasciare inalterata la formula che l’anno scorso ci ha fatto divertire come dei matti. Canzoni brevi, immediate, con radici conficcate nel doom più classico, ma con un’elasticità e un’energia ai limiti dello stoner. Riff possenti, arpeggi sinistri, ritornelli macabri e ossessivi. I Beastmaker non sono certo un gruppo da effetto sorpresa, colpo di scena e salto sulla sedia, ma si confermano maestri nell’arte di creare atmosfera. I migliori figli dei fiori (del Male) con i quali trascorrere la notte di Halloween. Accendete le candele (e non solo quelle!): ci sarà da divertirsi!
[R.T.]

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Beastmaker – Inside the Skull
(Rise Above Records, 2017)

Trick or treat? Beastmaker come back to ring the doorbell of our home to offer us all their repertoire of horror atmospheres worthy of Hammer's movies. We welcome them with candelabra covered with cobwebs, pumpkins with bad grin, plastic bats. They treat us to drinks (and not only that!). Their clothes smell of marijuana smoke more than that of the incense used during black masses, indeed. We enthusiastically accept their (deliberately) outdated disguise, studied in the slightest detail, showing how much these three Californian guys are sincere passionate about horror movies of the past, when special effects were exclusively characterized by liters and liters of fake blood. The recipe is the same as last year's Halloween, with the wonderful debut album Lusus Naturae. Sulfur smelly sabbathian riffs, with an exciting groove, together with crooked acid melodies swaying back and forth as macabre lullabies. This year they bring us a couple of duets with Johanna Sadonis (Lucifer) and a massive dose of fiery metal guitar solos. But as a whole the three from Fresno preferred to leave unchanged the formula that entertain ourselves a lot last year. Short straightforward songs, rooted in the most classic doom, but with elasticity and energy typical of stoner. Strong riffs, grim arpeggios, macabre and obsessive refrain. Beastmaker are certainly not a band able to create surprise effects, coups de théâtre or jumping on the chair, but they are masters of the art of creating atmosphere. The best sons of the (Evil) flowers with whom to spend Halloween night. Light up the candles (and not just those!): we're going to have fun!
[R.T.]

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