Kadavar –
Berlin
(Nuclear Blast, 2015)
Il power trio, com’è
implicito nella sua definizione, è sinonimo di potenza. Il power trio berlinese
dei Kadavar non fa eccezione. E Berlin
– loro terzo full lenght – è la quintessenza della potenza e del tiro.
Rock’n’roll allo stato puro, le 11 canzoni che compongono l’album hanno radici
ben salde negli anni 70, ma hanno tratto linfa anche delle sonorità più
immediate degli anni ’80 e della pesantezza stoner dei ’90. Ma Berlin è tutto fuorché un album
derivativo! Partendo dalla fuzzosa Lord
of the Sky, passando per alcune groovosissime canzoni - come Last Living Dinosaur e Stolen Dream – e alcune perle
blueseggianti – Pale Blue Eyes e The Old Man – per culminare infine con
la quasi maideniana Into the Night,
l’ultima fatica del trio teutonico è un album che vibra di una sua spiccata
personalità e che non suona assolutamente come un revival di sonorità catchy e
di filoni di larga fortuna. Il loro hard rock si nutre della sabbia del
deserto, si lancia a tutta velocità sull’asfalto di grandi e solitarie strade
americane, si bagna con fiumi di birra e strizza l’occhio ad avvenenti ragazze:
c’è un grande senso di vitalità e voglia di divertirsi. Christoph “Lupus” Lindemann
– chitarra e voce - e Christoph “Tiger” Bartelt – batteria – hanno trovato nel
nuovo bassista Simon "Dragon" Bouteloup il tassello che era venuto
meno con la dipartita di Philipp "Mammut" Lippitz nel 2010: un basso
che è al tempo stesso quasi una seconda chitarra e un contraltare ritmico di
tutto rispetto. Reich
der Träume di Nico come bonus track è scelta ricercata e
azzeccata per chiudere in modo oscuro e psichedeleggiante un album che ha
lasciato davvero poco spazio a queste atmosfere occulte, essendo tutto
improntato all’immediatezza ed energia sprigionata dalla formula magica di un
power trio berlinese che sembra uscito fuori dalla California.
[E.R.]
***
Kadavar –
Berlin
(Nuclear Blast, 2015)
Power trio – as implicit in its definition –
is synonymous of energy and strenght. Berlin power trio Kadavar is no
exception. And Berlin – their third full length – is the quintessence of
power and groove. Pure rock’n’roll, the 11 tracks of the album have got deep
roots in the 70s, and at the same time they drew the sap out of the more
easy-listening sound of the 80s and the stoner heaviness of the 90s. Yet Berlin
is no derivative album at all! Starting with the fuzzy Lord of the Sky, going through some super-groovy songs - Last Living Dinosaur and Stolen
Dream – and some bluesy pearls – Pale
Blue Eyes and The Old Man – to
culminate with the almost maidenish Into
the Night, the latest work of the Teutonic trio is an album with a distinct
personality and it does not sound as a revival of catchy sounds and highly
successful trends. Their hard rock feeds on desert sand, it launches itself at
full speed on the asphalt of long, solitary American roads, it bathes in rivers
of beer and it winks to beautiful girls: there is a great vitality and desire
to have fun. Christoph “Lupus” Lindemann – guitar and voice - e Christoph
“Tiger” Bartelt – drums – found in their new bassist Simon "Dragon"
Bouteloup the piece they lost when Philipp "Mammut" Lippitz bailed
out in 2010: a bass which is at the same time almost a second guitar and a
remarkable rhythmic counterpart. Nico’s Reich der Träume as a bonus track is
the right, sophisticated choice to close in a dark, psychedelic way an album
that leaves really little space to these occult atmospheres, being all focused
on the immediacy and energy unleashed by the magic formula of a berlin power
trio which seems to come out of California.
[E.R.]
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