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venerdì 25 marzo 2016

Kadavar - Berlin


Kadavar – Berlin 
(Nuclear Blast, 2015)

Il power trio, com’è implicito nella sua definizione, è sinonimo di potenza. Il power trio berlinese dei Kadavar non fa eccezione. E Berlin – loro terzo full lenght – è la quintessenza della potenza e del tiro. Rock’n’roll allo stato puro, le 11 canzoni che compongono l’album hanno radici ben salde negli anni 70, ma hanno tratto linfa anche delle sonorità più immediate degli anni ’80 e della pesantezza stoner dei ’90. Ma Berlin è tutto fuorché un album derivativo! Partendo dalla fuzzosa Lord of the Sky, passando per alcune groovosissime canzoni - come Last Living Dinosaur e Stolen Dream – e alcune perle blueseggianti – Pale Blue Eyes e The Old Man – per culminare infine con la quasi maideniana Into the Night, l’ultima fatica del trio teutonico è un album che vibra di una sua spiccata personalità e che non suona assolutamente come un revival di sonorità catchy e di filoni di larga fortuna. Il loro hard rock si nutre della sabbia del deserto, si lancia a tutta velocità sull’asfalto di grandi e solitarie strade americane, si bagna con fiumi di birra e strizza l’occhio ad avvenenti ragazze: c’è un grande senso di vitalità e voglia di divertirsi. Christoph “Lupus” Lindemann – chitarra e voce - e Christoph “Tiger” Bartelt – batteria – hanno trovato nel nuovo bassista Simon "Dragon" Bouteloup il tassello che era venuto meno con la dipartita di Philipp "Mammut" Lippitz nel 2010: un basso che è al tempo stesso quasi una seconda chitarra e un contraltare ritmico di tutto rispetto. Reich der Träume di Nico come bonus track è scelta ricercata e azzeccata per chiudere in modo oscuro e psichedeleggiante un album che ha lasciato davvero poco spazio a queste atmosfere occulte, essendo tutto improntato all’immediatezza ed energia sprigionata dalla formula magica di un power trio berlinese che sembra uscito fuori dalla California.
[E.R.]
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Kadavar – Berlin 
(Nuclear Blast, 2015)

Power trio – as implicit in its definition – is synonymous of energy and strenght. Berlin power trio Kadavar is no exception. And Berlin – their third full length – is the quintessence of power and groove. Pure rock’n’roll, the 11 tracks of the album have got deep roots in the 70s, and at the same time they drew the sap out of the more easy-listening sound of the 80s and the stoner heaviness of the 90s. Yet Berlin is no derivative album at all! Starting with the fuzzy Lord of the Sky, going through some super-groovy songs - Last Living Dinosaur and Stolen Dream – and some bluesy pearls – Pale Blue Eyes and The Old Man – to culminate with the almost maidenish Into the Night, the latest work of the Teutonic trio is an album with a distinct personality and it does not sound as a revival of catchy sounds and highly successful trends. Their hard rock feeds on desert sand, it launches itself at full speed on the asphalt of long, solitary American roads, it bathes in rivers of beer and it winks to beautiful girls: there is a great vitality and desire to have fun. Christoph “Lupus” Lindemann – guitar and voice - e Christoph “Tiger” Bartelt – drums – found in their new bassist Simon "Dragon" Bouteloup the piece they lost when Philipp "Mammut" Lippitz bailed out in 2010: a bass which is at the same time almost a second guitar and a remarkable rhythmic counterpart. Nico’s Reich der Träume as a bonus track is the right, sophisticated choice to close in a dark, psychedelic way an album that leaves really little space to these occult atmospheres, being all focused on the immediacy and energy unleashed by the magic formula of a berlin power trio which seems to come out of California.
[E.R.]

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