martedì 19 aprile 2016

Elder - Lore


Elder - Lore
(Stickman Records, 2015)

E’ possibile far convivere in un unico panorama intricate foreste e possenti montagne? Oceani in movimento e immobili deserti? Dopo il successo del Red Album dei Baroness e di Crack the Skye dei Mastodon non sembra più impossibile abbattere le distanze tra il groove polveroso dello stoner e le complesse architetture progressive. Il retroterra psichedelico che accomuna i due universi è il ponte scelto dagli Elder per passare dall’uno all’altro. Nei 5 tortuosi brani di Lore gli Elder non danno vita ad alcuna imprevedibile reazione chimica, riescono però a rendere fluido il viaggio del loro fiume musicale attraverso ambienti disparati, con un rock energico e trascinante, ma al tempo stesso cerebrale e fantasioso, che li avvicina agli italiani L’Ira del Baccano. Ci sono le rapide vorticose dei riff e gli spruzzi incontrollabili degli assoli settantiani, così come le possenti correnti con le quali i brani sono finemente costruiti per sostenere la melodia senza affogarla. Il fiume non sfocia mai esplicitamente nella grandiosità e nell’epicità dell’oceano progressive, ma neanche guarda con distacco le sue atmosfere maestose e romantiche, spingendosi così controcorrente rispetto agli standard del “rock sudato”. La band di Boston si tuffa in profondità nel punto di congiunzione dei due mari, riuscendo a non annegare negli eccessi insiti nell’impresa. Tornando a riva il trio riporta a galla dalle profondità degli abissi un piccolo tesoro: un disco tra i più appassionati e appassionanti ascoltati nell'anno appena trascorso.
[R.T.]
***

Elder - Lore
(Stickman Records, 2015)

Is it possible to bring mazy forests and mighty mountains together in a single scenery? Oceans in movement together with motionless deserts? After the success of Red Album by Baroness and Crack the Skye by Mastodon, to overcome the distance between the dusty groove of stoner rock and the complicated architectures of progressive rock does not seem impossible anymore. Connecting the two universes, the psychedelic background is the bridge that Elder go through to move from the one to the other. In the five Lore tortuous tracks they do not realize any unpredictable chemical reaction, yet they are able to make really fluid the trip of their musical river through different territories, with an enthralling - yet at the same time brighty and imaginative - rock, which makes them close to the Italian L'Ira del Baccano. There are the whirling rapids of riffs and the uncontrollable splashes of “seventies style” solos, as well as the strong currents with whom the songs are finely built to sustain the melody without let it drown. The river never flows explicitly in the grandeur and epic of the progressive rock ocean, neither it looks with aloofness its majestic and romantic atmospheres, in this way going against the standards of the "sweaty rock”. The band from Boston dives deeply into the junction point of the two seas, without drowning in the intrinsic excesses of this kind of venture. Swimming back towards the shore they bring to light from the depths of the abysses a small treasure: one of the most passionate and exciting albums of the last year. 
[R.T.]

Nessun commento:

Posta un commento