Lucifer – Lucifer I
(Rise Above, 2015)
In un periodo particolarmente fertile per le sonorità
occulte di derivazione sabbathiana, l’esordio dei Lucifer risalta non soltanto
per la fama dei musicisti coinvolti ma soprattutto per la qualità della musica:
un massiccio doom metal intriso di oblique melodie dal sapore mediorientale,
che richiamano atmosfere dell’antico Egitto. Nonostante le sensazioni antiche e
misteriose che trasmette la musica, questa è assemblata a distanza con metodi
moderni (i massicci riff del maestro Gaz Jennings –colonna portante dei defunti
Cathedral- si incontrano con la misteriosa voce di Johanna Sadonis –cantante
delle altrettanto defunte nuove promesse The Oath- solo dopo aver attraversato
via internet la distanza che separa l’Inghilterra dalla Germania). Il risultato
è coeso, potente, affascinante e mai artefatto. Sulla scia dei grandi dell’hard
rock oscuro degli anni 70, i Lucifer pescano nell’immaginario occulto,
accennando anche alla melodie della New Wave of British Heavy Metal, ma lo
fanno anche con il tocco ironico dell’appassionato di B Movie Horror (“…don’t
be afraid, you’ll live until you die…”). Un disco esaltante che racchiude la
classe dei veterani e la creatività delle nuove promesse, confermando l’ottimo
momento dell’hard rock oscuro.
Lucifer – Lucifer I
(Rise Above, 2015)
In such a
fertile time for occult sounds of sabbathian memory, Lucifer debut stands out
not only for the celebrity of the musicans involved in this project, but also –
and primarily – for the high quality of the music: a mighty doom metal steeped
in oblique melodies of Middle Eastern taste, reminiscent of the ancient Egypt. In
spite of the antique and arcane sensations evoked by Lucifer music, this is
assembled remotely thanks to modern technology (mastodontic riffs of Gaz
Jenning – backbone of defunct Cathedral – meet mysterious voice of Joanna
Sadonis – singer of defunct new promises The Oath – only after crossing via
internet the distance between England and Germany). The result is coherent,
powerful, bewitching and never artificial. In the wake of occult 70s hard rock
big bands, Lucifer pick from the repertoire of magic, arcane imagery, with
hints of NWOBHM, but also with the irony of the horror B movie fan (“…don’t be
afraid, you’ll live until you die…”). An enthralling album that keeps together
the mastery of the veterans and the creativity of the new promises, confirming
the moment of grace of occult hard rock.
[R.T.]
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