OM - 07.08.2019 - Fortezza Vecchia (Livorno)
Attendo l’avvento degli OM in Fortezza Vecchia a Livorno come un fedele devoto. Il primo miracolo è la loro apparizione tra i bastioni della fortificazione storica, a due passi da casa. Le preghiere di tutti noi idolatri sono state accolte e fin dal giorno dell’annunciazione sono in trepidante attesa. Sono passati 7 anni dal loro ultimo album e dalla loro ultima apparizione in Italia. Le aspettative sono altissime.
Quando, sotto l’influsso dei sinuosi riff di basso di Al Cisneros, le mura iniziano a vibrare, sembra che queste liberino ritmicamente il calore accumulato nelle lunghe e roventi giornate di questa torrida estate. Ondeggio stordito da afa e psichedelia, e presto mi ritrovo in un territorio a metà tra oriente e occidente, in quella antica Bisanzio richiamata dagli artwork della band, e dalla loro musica. In certi momenti la distorsione gonfia i riff fino a riempire lo spazio tra le mura dei bastioni, ed è bellissimo perdersi in una sorta di trance mistica. Quando i suoni del basso si fanno più liquidi e leggeri manca però un po’ di volume e la batteria di Emil Amos sale in primo piano, ed essendo così complessa e progressiva, toglie un po’ della circolarità ipnotica necessaria. Ma non c’è mai tempo di risvegliarsi veramente. Sono sempre sospeso in una specie di bolla in cui il tempo scorre al rallentatore e il suono basso dell’om risuona nel mio cervello. Un mantra che forse avrebbe avuto bisogno di archi veri e propri per risuonare alla perfezione, anziché della loro ricostruzione digitale su tastiera. Ciò che realmente conta, comunque, è che a fine meditazione ho abbandonato ogni sovrastruttura razionale ed ogni giudizio critico e mi sono lasciato andare allo scorrere delle sensazioni. Ok, a dir la verità un briciolo di razionalità mi è rimasta (diversamente a quanto mi accade quando ascolto la loro musica su disco) e questo è forse l’unico motivo per cui non posso gridare al miracolo di fronte ad un concerto, comunque esaltante, come questo. Come un devoto fedele attendo un nuovo avvento, per una nuova meditazione.
[R.T.]
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OM - 08.07.2019 - Fortezza Vecchia (Livorno)
I await OM advent in the Fortezza Vecchia in Livorno as a faithful devotee. The first miracle is their appearance among the ramparts of the historic fortification, a stone's throw from home. The prayers of all of us idolaters have been accepted and since the day of the annunciation they are anxiously awaited. Seven years have passed since their latest album and their latest appearance in Italy. Expectations are really high.
When, under the influence of Al Cisneros sinuous bass riffs, the walls begin to vibrate, it seems that these rhythmically release the heat accumulated in the long red-hot days of this torrid summer. I sway stunned by sultriness and psychedelia, and soon I find myself in a territory halfway between east and west, in that ancient Byzantium recalled by the band's artwork and by their music.
At times the distortion inflates the riffs to fill the space between the walls of the bastions, and it is beautiful to get lost in a sort of mystical trance. When the sounds of the bass guitar become more liquid and lighter, however, it lascks a bit of volume is and Emil Amos drums come in foreground and, being so complex and progressive, it takes away some of the necessary hypnotic circularity. But there is never the time to really wake up. I am always suspended in a kind of bubble where time flows in slow motion and the low sound of the om resounds in my brain. A mantra that perhaps would have needed actual bows to resound to its perfection, rather than their digital reconstruction on the keyboard. What really matters, however, is that at the end of meditation I abandoned all rational superstructure and every critical judgment and let myself go to the flow of sensations. Ok, to be honest a bit of rationality remained in me (unlike what happens to me when I listen to their music on recording) and this is perhaps the only reason why I can't shout at the miracle even though it has been a really exciting concert. As a faithful devotee I await a new advent, for a new meditation.
[R.T.]
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