Flipper + Heads. + Dysnea Boys - 20.08.2019 - Bi Nuu (Berlin)
Berlino è una città ricostruita sulle sue ferite. Le cicatrici del passato compaiono ovunque nelle sue strade, per quanto la città sia stata in grado di riconciliare gli opposti e trovare nuovi equilibri. Dove adesso sottoculture e minoranze convivono, i totalitarismi avevano cancellato la pluralità. Il concerto di stasera non poteva avere luogo in una città più adatta. Tre band che in modo diverso rappresentano il presente della città (scambi di idee e collaborazioni) e ne mostrano le ferite del passato (chitarre spigolose come pezzi di ferro arrugginiti che sbucano dai resti del Muro). E non poteva esserci luogo più adatto del Bi Nuu: locale ricavato sotto una stazione della S-Bahn nel cuore di Kreuzberg, dall'atmosfera underground tipicamente berlinese (Kreuzberg infatti è stata il cuore degli esperimenti comunitari delle case occupate, nella Berlino Ovest degli anni '80).
L'hardcore dei Dysnea Boys pare provenire proprio da quegli squat che pullulavano nel quartiere in quel decennio. Rabbioso e rumoroso, con la chitarra che segue spesso la strada della dissonanza, ma anche con ritmiche marziali e atmosfere oscure ai limiti del post punk. La diversa origine dei 4 membri della band (USA, Canada, Scozia, Germania) è la conferma che la forza di questa città sta nell'aver saputo integrare e rielaborare le differenze.
Gli Heads. (anch'essi di base a Berlino e di varia origine - 2 tedeschi e un australiano) propongono un noise rock del nuovo millennio, con distorsioni potentissime ed esplosioni devastanti in stile sludge, ma con un gusto melodico memore del rock alternativo degli anni '90. Nella loro musica ci sono le ritmiche spezzate di Shellac e Helmet, i momenti introspettivi di certi Swans e la grandiosità post apocalittica dei Godflesh. Tutto questo li rende alle mie oprecchie la sorpresa più entusiasmante della serata. Straordinari!
Se c'è una musica che rappresenta il tentativo di ricostruire un equilibrio armonico laddove le dissonanze paiono impedirlo, quella è il noise rock americano degli anni '80 e '90. I Flipper sono qui a dimostrarcelo e, per confermare lo spirito di collaborazione della serata, si fanno aiutare dal basso di Mike Watt (Minutemen) e dalla voce di David Yow (Jesus Lizard). Dopo aver preso in giro Steve DePace che indossa i guanti per suonare la batteria, Ted Falconi inizia a suonare accordi che paiono ripetersi all'infinito con minime (rumorose) variazioni e presto siamo ipnotizzati da questo vecchissimo Dracula (direttamente dal film di Francis Ford Coppola) che pare invecchiare sempre di più con il susseguirsi degli accordi. All'improssivo compare David Yow ed è il delirio. Si getta sul pubblico e cerca di essere il più disturbante e viscido possibile (proprio come la sua voce) abbracciando i presenti fino ai limiti dello strangolamento, spingendo, toccando, rubando oggetti e lanciandoli, gettandosi a terra (sempre cercando di trascinare qualcuno con sé). Tutto suona storto e acido, ma anche esaltante. Ascoltare Sacrifice (pezzo storico dei primi Flipper, reso "famoso" dai Melvins) con la voce delirante di David Yow, è senza dubbio l'apice della serata. Ma la cosa più folle e assurda è il finale (infinito) in cui il concetto di collaborazione e partecipazione è portato talmente all'estremo da risultare demenzialmente divertente: tutti sul palco per un ritornello a base di fischi. Una festa collettiva.
[R.T.]
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Flipper + Heads. + Dysnea Boys - 08.20.2019 - Bi Nuu (Berlin)
Berlin is a city rebuilt on its wounds. The scars of the past appear everywhere in its streets, although the city has been able to reconcile the opposites and find new balances. Where subcultures and minorities now coexist, totalitarianisms had erased plurality. Tonight's concert could not take place in a more suitable city. Three bands that differently represent the present of the city (exchanges of ideas and collaborations) and show the wounds of the past (hard-edged guitars like rusty pieces of iron emerging from the Wall). And there could not have been a more suitable place than Bi Nuu: a venue under an S-Bahn station in the heart of Kreuzberg, with a typically Berliner underground atmosphere (Kreuzberg was in fact the heart of the community experiments of occupied houses in West Berlin during the 80s).
Dysnea Boys hardcore seems to come precisely from those squats that swarmed in the neighborhood in that decade. Angry and noisy, with the guitar often following the path of dissonance, but also with martial rhythms and dark atmospheres to the limits of post punk. The different origin of the 4 band members (USA, Canada, Scotland, Germany) is the confirmation that the strength of this city lies in the ability to integrate and rework the differences.
The Heads. (also based in Berlin and of various origins - 2 Germans and one Australian) play new millennium noise rock, with powerful distortions and devastating explosions in sludge style, but with a melodic taste reminiscent of 90s alternative rock. In their music there are Shellac and Helmet broken rhythms, the introspective moments of certain Swans and Godflesh post apocalyptic grandeur. All this makes them the most exciting surprise of the evening. Extraordinary!
If there is a music that represents the attempt to reconstruct a harmonic balance where dissonances seem to prevent it, that is the 80s/90s American noise rock. Flippers are here to prove it and, to confirm the spirit of collaboration of this evening, they are helped by Mike Watt (Minutemen) bass and David Yow (Jesus Lizard) voice. After making fun of Steve DePace wearing gloves to play drums, Ted Falconi starts playing chords that seem to repeat themselves endlessly with minimal (noisy) variations and soon we are hypnotized by this very old Dracula (directly from Francis Ford Coppola's movie) which seems to age more and more with the succession of chords. Suddenly David Yow appears on stage and the delirium starts. He throws himself on the audience and tries to be the most disturbing and slimy possible (just like his voice), embracing people to the limits of strangulation, pushing, touching, stealing objects and throwing them, throwing himself to the ground (always trying to drag someone with him). Everything sounds crooked and acid, but also exciting. Listening to Sacrifice (historical Flipper song made "famous" by Melvins) with David Yow delirious voice is undoubtedly the peak of the evening. But the craziest and most absurd thing is the (infinite) ending in which the concept of collaboration and participation is so extreme that it proves to be wacky funny: everybody on stage for a whistle-based refrain. A collective party.
[R.T.]
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