venerdì 10 novembre 2017

Kadavar – Rough Times


Kadavar – Rough Times
(Nuclear Blast, 2017)

Se si pensa al rock di oggi come al cadavere di quello che fu, questa band tedesca è una delle poche capaci di rimetterlo in piedi e di farlo ballare al ritmo dei primi anni '70. L'incantesimo dei Kadavar in grado di ricomporre la materia musicale in disfacimento e donarle di nuovo vita attraverso canzoni splendide e trascinanti si ripete ancora una volta. Il trio tedesco infonde alla sua creatura musicale un’energia che pochi altri possono vantare in questa epoca di revival dell’hard rock classico. Energia che stavolta si manifesta tanto attraverso la forza fisica (riff possenti, dalle accordature ribassate, ai confini dello stoner) quanto attraverso l’agilità (groove elastico in moto perpetuo) e quella che definirei "forza psichica" (melodie psichedeliche che dilatano e deformano le canzoni). Proprio questa componente "mentale" è il tratto di maggiore personalità di Rough Times, l’aspetto che lo differenzia dai tre album precedenti. La struttura asciutta e scorrevole dei brani è la stessa che aveva reso le canzoni di Berlin degli autentici gioielli. Ma in questo album ci sono anche sviluppi che rifrangono la luce melodica secondo le traiettorie dei Beatles nella seconda parte della loro carriera (non casuale una grezzissima cover di Helter Skelter presente come bonus track). Se per far ballare il cadavere del rock i tre tedeschi si erano inizialmente affidati allo spirito dei Led Zeppelin (che talvolta aleggiava al di sopra dei loro primi due dischi) ormai la personalità dei Kadavar è talmente forte che nuove possessioni spiritiche non fanno che accrescerla.
[R.T.]
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Kadavar – Rough Times
(Nuclear Blast, 2017)

If you think of today's rock as the corpse of what it was, this German band is one of the few that can recover it and make it dance to the rhythm of the early 70s. Kadavar spell, able to recompose the musical material in decomposition and to give it life again through beautiful engaging songs, keeps happening once again. The German trio transmits an energy to its musical creature, which few others in this era of classic hard rock revival can claim. An energy that this time manifests itself through physical force (powerful riffs, lowered tuning, on stoner rock borders) as well as through agility (elastic groove in perpetual motion) and what I could call "psychic force" (psychedelic melodies dilating and deforming songs). Exactly this "mental" component is the most peculiar feature of Rough Times, what differentiates it from the three previous albums. The linear fluid structure of the songs is the same that made Berlin songs real jewels. But in this album there are developments refracting the melodic light according to the trajectories of The Beatles in the second part of their career (the raw mighty cover of Helter Skelter as bonus track is not a mere coincidence). If to make dance the corpse of rock music, in the past the three Germans had been possessed by Led Zeppelin spirit (sometimes floating above their first two records), now Kadavar personality is so strong that any new spirit possessions can only increase it.
[R.T.]

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