mercoledì 6 marzo 2019

Massimo Volume - 03.03.2019 - Lumiere (Pisa)


Massimo Volume - 03.03.2019 - Lumiere (Pisa)

Un costante senso di angoscia. Un'estenuante, ossessiva, linea ritmico-melodica che ipnotizza. Una voce - delle parole - che scavano dentro, infilano un tarlo nella testa, fanno da specchio ad ansie e paure tanto reali quanto ormai ataviche. 
Non sapevo bene cosa aspettarmi da questo concerto dei Massimo Volume - band di lungo corso, con un bellissimo ultimo album appena pubblicato, e che però non avevo mai sentito dal vivo. Qualsiasi cosa mi aspettassi, onestamente non ha più molta importanza. Quello che mi sono trovata davanti - e soprattutto nelle orecchie - dentro alla buia e gremita sala del Lumiere è stata un'ora e mezza di musica e parole (sì, lo sottolineo nuovamente, parole: perché le parole contano tanto quanto la musica, in questo caso) che mi ha tenuta incollata sulla mia seggiolina, al tempo stesso sospesa a mezz'aria. Se è sicuramente vero che la musica dei Massimo Volume si colloca naturalmente nell'ambito dell'indie, è altrettanto vero che relegarla lì e basta sarebbe quanto meno riduttivo. Dal vivo in particolare emergono un'anima darkwave/post punk davvero accentuata, una struttura post rock che rarefa e impreziosisce ogni singolo pezzo, delle derive noise che contribuiscono ad alienare l'ascoltatore e l'esperienza dell'ascolto. La voce di Emidio Clementi è quasi un mantra, che narra - a tratti declama - parole che trasudano emozioni, spesso grigie. E il suo look contribuisce ad enfatizzare l'idea, la sensazione, di essere al cospetto di un pastore di anime desolate, che a tratti mostra la via, a tratti ci sbatte in faccia i nostri spettri. Tutto questo immersi nel buio rischiarato da tre globi luminosi ad intermittenza, vaghi e vaganti sulla linea di orizzonte del palco, avvolto nella "nebbia". E' bello riuscire ad emozionarsi ancora.
[E.R.]
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Massimo Volume - 03.03.2019 - Lumiere (Pisa)

A constant sense of anguish. An exhausting, obsessive, rhythmic-melodic line that hypnotizes. A voice - words - that dig inside, put a worm in the head, mirror the anxieties and fears so real as now atavistic.
I did not really know what to expect from Massimo Volume concert - a longtime band, with a just released beautiful latest album, that I had never heard live before. Whatever I expected, it honestly no longer matters. What I found in front of me - and above all in my ears - inside the dark and crowded Lumiere was an hour and a half of music and words (yes, I stress it again, words: because words count as much as music, in this case) that kept me glued on my tiny chair, yet at the same time suspended in midair. If it is certainly true that Massimo Volume music naturally fits in the indie tag, it is equally true that storing it there would be at least reductive. Especially in the live set, a particularly intense darkwave/post-punk soul emerges, a post-rock structure that rarefies and embellishes every single song, some noise drifts that contribute to alienate the listener and the listening experience. Emidio Clementi voice is almost a mantra, narrating - at times declaiming - words that exude emotions, often painted in grey. And his look helps to emphasize the idea, the feeling, of being in the presence of a minister of desolate souls, who at times shows the way, at times slams our ghosts in our face. All this while immersed in the darkness intermittently lightened by three luminous globes, vague and wandering on the horizon line of the stage, wrapped in the "fog". It's amazing to stille be able to be touched.
[E.R.]

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