venerdì 16 settembre 2016

Kaada/Patton - Bacteria Cult


Kaada/Patton - Bacteria Cult 
(Ipecac Recordings, 2016)

Se esiste un musicista rock che da sempre concepisce la sua musica come colonna sonora di un film immaginario, questo è Mike Patton. Il suo amore per il cinema di genere lo ha portato negli anni a destrutturare e ricomporre il rock con forme sempre imprevedibili, ma è in alcuni progetti in particolare (come nella sua collaborazione con il compositore norvegese John Erik Kaada) che Patton si rifà al cinema in modo esplicito, e non solo concettuale. Il rapporto tra i due riprende vita dopo anni nei quali Patton ha effettivamente sperimentato nel campo delle colonne sonore e il risultato di questo rinato sodalizio è legato ai lavori dei grandi compositori votati alla settima arte (Morricone in primis) in modo ancora più evidente rispetto al passato. Bacteria Cult ripercorre la strada di Romances (primo disco del duo, pubblicato nel 2004) ma ne attenua alcune spinte surreali per spingersi verso lidi più soffusi ed eterei. I raffinati arrangiamenti orchestrali imbastiti dal norvegese sono la pellicola sulla quale Patton non gioca (per una volta) il ruolo del protagonista al centro della scena, ma quello di un attore apparentemente secondario (in realtà fondamentale, e sempre presente). Siamo immersi nella nebbia di un film giallo-noir, con melodie vagamente oniriche che appaiono e scompaiono senza indicare una direzione da seguire. Talvolta un fascio di luce, dal sapore epico, sembra prepararci al gran finale. Ma poi ci ritroviamo di nuovo disorientati, avvolti da un fumo che nasconde la trama, e trasforma l’intera opera in un sogno felliniano. 
[R.T.]

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Kaada/Patton - Bacteria Cult 
(Ipecac Recordings, 2016)

If there is a rock musician who has always conceived his music as a soundtrack to an imaginary film, this is Mike Patton. His love for 60s-70s giallo-horror-poliziottesco-western cinema has led him to deconstruct and reconstruct rock through always unpredictable ways, yet it is especially in some projects (as in his collaboration with the Norwegian composer John Erik Kaada) that Patton refers to movies explicitly, and not only in a conceptual attitude. The relationship between the two comes back to life after years in which Patton has actually experienced in the field of soundtracks and the result of this reborn partnership is linked to the works of the great composers devoted to the seventh art (Morricone in particular) with even more evidence than in past. Bacteria Cult retraces the road traveled by Romances (Kaada/Patton first album, released in 2004), but it mitigates some of its surreal impulses in order to move towards more subdued and ethereal shores. The refined orchestral arrangements basted by the Norwegian musician are the film on which Patton does not play (for once) the role of the protagonist in the middle of the scene, but that of a seemingly supporting actor (actually fundamental and always present!). We are immersed in the fog of a giallo-noir, with vaguely dreamlike melodies, appearing and disappearing without indicating a direction to follow. Sometimes a beam of light, with an epic pace, seems to be preparing us for the grand finale. But then we find ourselves again disoriented, surrounded by a smoke which hides the plot and transforms the whole album in a Fellinian dream.
[R.T.]

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