mercoledì 24 febbraio 2016

Acid King – Middle of Nowhere, Center of Everywhere


Acid King – Middle of Nowhere, Center of Everywhere
(Svart Records, 2015)

Osservare il vinile di Middle of Nowhere, Center of Everywhere mentre ruota inesorabile al di sotto della puntina induce ipnosi e stordimento. Perché la lentezza con la quale il disco ruota sul piatto è nulla al confronto di quella della musica. Dopo una pausa durata 10 anni, le nuove canzoni della band di San Francisco seguono infatti un movimento ellittico estremamente dilatato, paragonabile all’impercettibile rivoluzione terrestre. Come orbite di immensi pianeti, le traiettorie seguite dalle pesantissime canzoni si avventurano nell’infinità dello spazio, tornando ciclicamente al punto di partenza, sempre lungo direttrici ben codificate dal genere, ma mai suonando “già sentite”. Il basso - rotondo, avvolgente e caldo - di Mark Lamb è l’onda gravitazionale che muove i brani. La rocciosa distorsione della chitarra di Lori S è l'energia che li rende solidi e massicci. Inevitabile ritrovarsi sperduti nello spazio profondo, seguendo la voce cantilenante della chitarrista/cantante. Stoner doom cosmico che - come la tamarrissima copertina - non ha alcuna intenzione di ricorrere a mezze misure. Salga a bordo chi ha voglia di fare un divertente viaggio (di sola andata) per gli abissi spaziali.
[R.T.]

***

Acid King – Middle of Nowhere, Center of Everywhere
(Svart Records, 2015)

Looking at Middle of Nowhere, Center of Everywhere vinyl, while it inexorably turns under the stylus of the record player, induces hypnosis and daze. The slowness of the vinyl turning on the turntable is minimal in comparison to the one of the music. After a 10 years pause, the new songs of the band from San Francisco follow an extremely dilated, elliptical movement, comparable to the inappreciable revolution of the planet Earth. Like orbits of immense planets, the trajectories followed by the ultra-heavy songs venture in the infinity of the space, coming back, cyclically, to the starting point, always along well defined paths, yet never sounding "already heard". The Mark Lamb bass - plump, enveloping and warm - is the gravitational wave that moves the pieces. The rocky distortion of Lori S guitar is the energy that makes them solid and mighty. While following the singsong of the singer/guitar player, getting lost in the deep space is unavoidable. Cosmic stoner doom that - in the same way as the totally gaudy cover artwork - has no intention to resort to half measures. All the ones willing to make a funny (oneway) trip into the space abyss are warmly invited to get on board.
[R.T.]

Nessun commento:

Posta un commento