martedì 19 maggio 2020

Duel – 21.02.2020 – Cafè Albatross (Pisa)


Duel – 21.02.2020 – Cafè Albatross (Pisa)

In un momento storico in cui dobbiamo accontentarci di eventi in streaming ascoltati con il culo sul divano per avere un’esperienza condivisa tra band e pubblico, suona non soltanto nostalgico, ma anche romantico ricordare un concerto vero e proprio. Un concerto che in sé di romantico non pretendeva di avere nulla. Sudore, birra e distorsioni valvolari, in una stanza microscopica sovraffollata di facce amiche. Aspetti che sono parte integrante dell’esperienza live e che, da lì a poco, saremmo stati costretti a non poter rivivere, ma che sono indispensabili per veicolare tutta l’energia di una band rock, in particolare dei Duel. Una band che quella sera di fine febbraio ha regalato uno dei suoi migliori concerti, tra i tanti ai quali ho assistito. Con i pezzi dell’ultimo disco, Valley of Shadows, perfettamente integrati con i vecchi brani, e in grado di aggiungere un pizzico di melodia al groove dei loro riff sabbiosi. Nella serata in cui l’Italia iniziava a rendersi conto del pericolo Coronavirus, ma ancora era ignara degli stravolgimenti che questo avrebbe comportato nei nostri rapporti sociali, un evento di pura energia condivisa come il concerto dei Duel è un ricordo di romanticismo resistente. Condividere l’energia di un concerto significa restituire, da ascoltatori, ciò che la musica ci ha dato, sostenendo oggi più di prima tutte le realtà underground (band, etichette, locali, festival, agenzie di booking, negozi di dischi…) che usciranno da questo disastro con le ossa rotte. Questa è l’unica via per far scorrere nuovamente l’energia fuori dagli amplificatori.
[R.T.]
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Duel – 02.21.2020 – Cafè Albatross (Pisa)

In a historical moment in which we have to settle for streaming events listened to with our ass on the sofa to have a shared experience between band and audience, it sounds not only nostalgic but also romantic to remember a real concert. A concert that in itself did not claim to have anything romantic  Sweat, beer and tube distortions, in a microscopic room overcrowded with friendly faces. Aspects that are an integral part of the live experience and that, shortly thereafter, we would have been forced not to be able to re-experience, but which are essential to convey all the energy of a rock band, especially of a band like Duel. And that evening in late February they played one of their best concerts among the many I attended. With the songs of the latest album, Valley of Shadows, perfectly integrated with the old ones, and able to add a touch of melody to the groove of their sandy riffs. In the evening when Italy began to realize the Coronavirus danger, but still was unaware of the upheavals that this would have entailed in our social relationships, an event of pure shared energy such as Duel's concert is a memory of resistant romance. Sharing the energy of a concert means giving back, as listeners, what music has given us, supporting today more than ever all underground realities (bands, labels, clubs, festivals, booking agencies, record shops...) that will come out of this disaster with broken bones. This is the only way to let the energy flow out of the amplifiers again.
[R.T.]

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