mercoledì 6 gennaio 2016

Moon Duo - Shadow of the Sun


Moon Duo – Shadow of the Sun
(Sacred Bones Records, 2015)

Quel tizio barbuto e quella tizia con lo sguardo perso dietro la frangetta hanno regalato anche a voi le strane pilloline che hanno colorato tutta la mia camera? Anche voi avete la strana sensazione che in mezz’ora di musica quelle pilloline vi facciano attraversare epoche intere di pop psichedelico, come sospesi in una bolla? La loro minuscola astronave, guarda caso decollata da San Francisco, sta volteggiando ossessiva nel vostro cervello, seguendo spirali ritmiche dalle quali non è possibile uscire? Il barbuto chitarrista ha sciolto anche il vostro cubetto di zucchero con un flusso liquido di melodie di chitarra che hanno annullato gli effetti della forza di gravità sul vostro corpo? Come diavolo hanno fatto questi due spostati a fondere gli stordenti labirinti dei Cluster ai tenebrosi sintetizzatori dei Suicide, con un lato umano tipicamente garage rock, affogando tutto questo in una gustosa marea neopsichedelica che ha il sapore di fine anni 80? D’accordo, questi due non sono gli ultimi arrivati nel campo degli uscieri delle porte della percezione. Erik “Ripley” Johnson è la mente dei Wooden Shjips e da anni si diverte a giocare al bianconiglio con i suoi ascoltatori, e con la sua metà Sanae Yamada è giunto al terzo album sotto il nome Moon Duo (avvalendosi per l’occasione di un batterista vero e proprio, John Jeffrey, al posto della drum machine). Questa è gente che sa come far perdere l’orientamento, costringendo l’innocente ascoltatore a doverli seguire. Questa è gente che sa creare dipendenza. Shadow of the Sun è la loro nuova droga. L’avete presa anche voi?
[R.T.]
***
Moon Duo – Shadow of the Sun
(Sacred Bones Records, 2015)
Did that bearded guy and that lady with eyes lost behind her fringe give to you the same strange pills that coloured my room? Do you feel the strange sensation that during half an hour of music those small pills are carrying you through different ages of psychedelic pop, as if you were suspended in a bubble? Is their tiny spaceship (coincidentally taken off from San Francisco) circling obsessively in your brain, following rhythmic spirals from which you cannot get out? Did the bearded guitarist melted also your sugar cube with a liquid flow of guitar melodies cancelling the effects of force of gravity on your body? How the hell could these two nutty guys be capable of mixing the stunning labyrinths of Cluster and the tenebrous synths of Suicide, with a human side typical of garage rock, drowning all this in a tasty neo-psychedelic wave that have the flavour of the latest 80s? OK, these two guys are not the newcomers among the doorkeepers of perception. Erik “Ripley” Johnson is the mastermind of Wooden Shjips and since many years he enjoys playing the role of the White Rabbit with the listeners of his music, and together with his half Sanae Yamada he arrived to the third Moon Duo album (this time with a real drummer, John Jeffrey, in place of a drum machine). These are people who know pretty well the way to make you lose your orientation, forcing innocent listeners to follow them. These are people that know how to create dependence. Shadow of the Sun is their new drug. Did you already try it?
[R.T.]

Nessun commento:

Posta un commento