Pagine

giovedì 14 marzo 2019

Pontiak – 09.03.2019 – Colorificio Kroen (Verona)


Pontiak – 09.03.2019 – Colorificio Kroen (Verona)

La mancanza di ossigeno altera la percezione più di qualsiasi musica psichedelica. In un ambiente ipersaturo di persone sudate anche i riff più grassi si liquefanno. Il fuzz sabbioso della chitarra di Van Carney rende incandescenti i riff dei Pontiak, contribuendo a far evaporare ogni liquido residuo. Ciondolo imbambolato, non so se per il potere ipnotico della musica o per le condizioni ambientali estreme. Difficile rimanere lucidi in questa nebbia di ritmi rallentati e assenza d’aria. Difficile riuscire ad apprezzare a pieno un concerto. Fin quando i riff disegnano canyon rocciosi e paesaggi desolati, sono rapito dalla musica dei tre fratelli Carney, nonostante la batteria di Lain non suoni fluida come su disco e la voce di Van stenti ad elevarsi con sicurezza al di sopra della nebbia di fuzz, se non quando coadiuvata da quella dei fratelli. E dal vivo i cori dei Pontiak sono davvero stupendi ed emozionanti! Nel bis, però la famiglia Carney si lascia andare a brani spiccatamente americani (sorta di Lynyrd Skynyrd reinterpretati dai Black Mountains) e purtroppo l’effetto è tendenzialmente soporifero, anziché onirico. A fine concerto ammetto che il mio più grande desiderio è quello di uscire all'aperto per riuscire finalmente a respirare. Mi manca quell'aria carica del suono stordente e magnifico di Dialectic of Ignorance (bellissime le sue poche canzoni in scaletta stasera), letteralmente spazzata via dalla soffocante assenza d'ossigeno di stasera. Un vero peccato!
[R.T.]

***

Pontiak – 03.09.2019 – Colorificio Kroen (Verona)

The lack of oxygen alters the perception more than any psychedelic music does. In a place chock-a-block with sweaty people, even the most fat riffs liquefy. The sandy fuzz of Van Carney's guitar makes Pontiak riffs incandescent, letting evaporate any residual liquid. Stunned I sway, I do not know whether for the hypnotic power of music or for extreme environmental conditions. It is difficult to remain lucid in this fog of slow pace and lack of air. Difficult to fully appreciate a concert. As long as riffs draw rocky canyons and desolate landscapes, I am enraptured by the music of the three Carney brothers, despite Lain's drums doesn't sound as smooth as on record and Van's voice hardly rises itself above the fuzzy fog, if not when assisted by that of his brothers. And live Pontiak choruses are really wonderful and moving! In the encore, however, the Carney family indulges in distinctly American songs (sort of Lynyrd Skynyrd reinterpreted by the Black Mountains) and unfortunately the effect tends to be sleep-inducing rather than dreamlike. At the end of the concert I admit that my greatest desire is to go outside to finally be able to breathe. I miss that air full of the stunning and magnificent sound of Dialectic of Ignorance (amazing the few songs in tonight setlist), literally swept away by the suffocating absence of oxygen tonight. Such a pity!
[R.T.]

Nessun commento:

Posta un commento