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martedì 18 aprile 2017

Subrosa - For This We Fought the Battle of Ages


Subrosa - For This We Fought the Battle of Ages
(Profound Lore, 2016)

Distruggere la personalità dell’individuo, per rendere la collettività un’enorme e fredda macchina, fatta di ingranaggi e parti sostituibili. I Subrosa mettono in musica le distopiche (e rivelatrici) visioni dello scrittore sovietico Yevgeny Zamyatin. Con il suo romanzo We – pubblicato in Inghilterra negli anni '20 – immaginò un mondo in cui emozioni e passioni sono bandite, fatto di vetro - completamente trasparente - affinché il Potere potesse controllare ogni azione individuale. La band di Salt Lake City modella il suo doom metal gotico e apocalittico sulle atmosfere del racconto. La musica è pesantissima e opprimente come la morsa imposta da uno Stato che pretende di controllare ogni azione del singolo. Ma è al tempo stesso emotiva, romantica e calda, come il desiderio di ribellione e dissenso che si insinua in alcuni - isolati - ribelli. Le esplosioni magmatiche in stile Neurosis sono la reazione passionale contro l’annullamento della libertà. Le fiamme vibranti dei violini (che a tratti ricordano il doom gotico e teatrale dei My Dying Bride) sono la liberazione di un’emotività repressa. La felicità non si trova nell’ovattato mondo che preclude l’accesso alle emozioni più profonde (come il dolore), ma nella libertà di scelta, per quanto dolorosa e difficile. La libertà definisce la nostra personalità. La grande libertà artistica dei Subrosa dimostra la loro gigantesca personalità.
[R.T.]
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Subrosa - For This We Fought the Battle of Ages
(Profound Lore, 2016)

Destroying the personality of the individual, to make the community a huge cold-hearted machine, made of replaceable gears and parts. Subrosa puts into music the distopic (and revealing) visions of Soviet writer Yevgeny Zamyatin. With his novel We - published in England in the 20s - he imagined a world where emotions and passions are banned, made of glass - completely transparent - so that the Power could control every individual action. The Salt Lake City band models its gothic and apocalyptic doom metal on the atmospheres of the novel. Music is as heavy and oppressive as the grasp imposed by a state demanding to control every action of any individual. But it is at the same time emotional, romantic and warm, like the desire for rebellion and dissent creeping into some - isolated - rebels. Neurosis magmatic explosions are the passionate reaction for the annihilation of freedom. The vibrant flames of violins (at times reminiscent of the gothic theatrical doom of My Dying Bride) are the release of a repressed emotion. Happiness is not in that muffled world preventing us from accessing deeper emotions (such as pain), but in the freedom of choice, however painful and difficult it could be. Freedom defines our personality. Great Subrosa artistic freedom is proof of their gigantic personality.
[R.T.]

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