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sabato 3 dicembre 2016

Nerorgasmo + Marnero - 11.11.2016 - No Cage (Prato)


Nerorgasmo + Marnero - 11.11.2016 - No Cage (Prato)

L’hardcore old school non è un genere con il quale faccio colazione ogni mattina, lo ammetto. Però l’impeto che lo anima è affascinante, e anche un "profano" come me non può che drizzare le antenne alla notizia di un concerto dei Nerorgasmo. Merito del No Cage che è riuscito a riportare sul palco i torinesi - cosa più unica che rara visto che dal 1993 (data del loro scioglimento) han fatto solo 3 concerti.

Prima di loro, sul piccolo (e rinnovato rispetto alla stagione precedente) palco del locale pratese salgono i Marnero. La loro visione dell’hardcore è musicalmente agli antipodi rispetto a quella della storica band piemontese - e più vicina ai miei gusti (del resto sono un vecchio fan dei Laghetto, gruppo precedente del cantante/chitarrista JD Raudo e del batterista GJ Ottone). Negli ultimi tempi i Marnero sono diventati uno dei nomi di punta del post hardcore sperimentale e "progressivo" italiano. E con pieno merito. La loro violenza si nutre delle dissonanze del rock indipendente americano degli anni '80, velocizzate a rotta di collo e rese pesanti come macigni. Siamo dalle parti di Envy, Orchid e Converge ma la componente melodica - post rock - fa capolino in molti arpeggi, concedendo un po' di respiro prima di ogni successiva, immancabile, sfuriata. Musicalmente preparatissimi, attorcigliano i brani in strutture cervellotiche, ma mai ridondanti. Molti problemi tecnici e un JD Raudo visibilmente raffreddato non li aiutano stasera, ma chi è davanti al palco, in prima fila, è comunque strattonato dalla furia sprigionata dalla band.

Creste e borchie si lanciano in uno sfogo catartico fin dal primo attacco dei Nerorgasmo. Arretro per non rimanere travolto dal pogo, sudato e inarrestabile, del numeroso pubblico. Sinceramente rimango un po’ stordito dal continuo feedback che rimbalza nel locale durante il concerto della band torinese che - in puro spirito punk - sembra non preoccuparsi affatto dei suoni sballati (e distruttivi per i timpani). La chitarra di Simone Cinotto inanella i riff delle tiratissime canzoni che hanno fatto la storia dell’hardcore italiano (e non solo), ma a tratti suona un po’ troppo ovattata, e annichilita dai continui feedback. Due cantanti si alternano alla voce, omaggiando lo storico Luca “Abort” Bortolusso, morto per un’overdose di eroina nel 2000. Se Franz Goria dei Fluxus mostra la necessaria cattiveria, Luigi Bonizio degli Arturo pare invece afono, e contribuisce a stendere un velo di nostalgia sulla musica della band (nostalgia che gran parte del pubblico, scatenato, pare non percepire affatto).

Sarò un malinconico romantico, ma serate come questa mi lasciano l’idea che il passato non possa ritornare, e che il presente (perfettamente rappresentato dai Marnero) sia l’unica strada percorribile. Se non è spirito punk questo…!
[R.T.]
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Nerorgasmo + Marnero - 11.11.2016 - No Cage (Prato)

I do not have breakfast every morning with old school hardcore, I admit it. But its fury is fascinating and even a "layman" like me can only prick up his antennas at the news of a Nerorgasmo live show. All this thanks to No Cage which managed to bring the band from Turin back on stage - something which is more unique than rare, considering the fact that since 1993 (the year when they disbanded) they have performed live only three times.

Before them, Marnero get on the small (and renewed over the previous live season) stage of the Prato venue. Their hardcore vision is musically poles apart from that of the historic band from Piemonte - and closer to my musical taste (after all I am an old fan of Laghetto, the former band of singer/guitarist JD Raudo and drummer GJ Ottone). Recently Marnero have become one of the leading names of the Italian "progressive" experimental post hardcore. And this is fully deserved. Their violence is fed by the dissonance of 80s American independent rock, accelerated at breakneck speed and made heavy as boulders. We are on the same shores of Envy, Orchid and Converge, but the melodic - post rock - element peeps out in many arpeggios, giving a little breathing space before each subsequent, inevitable, outburst. Musically great, they twist their songs in convoluted structures, yer never redundant. Many technical problems and a JD Raudo visibly congested surely do not help the band tonight: but who is in front of the stage, in the first row, is anyway jerked from the fury unleashed by the band.

Mohawks and studs launched themselves in a cathartic outburst from the very first attack of Nerorgasmo. I move to the backlines to avoid being run over by the sweaty relentless mosh of the large audience. Honestly I am a bit stunned by the continuous feedback bouncing in the venue during the concert of the band from Turin which - in pure punk spirit - does not seem to worry at all of the faulty (and destructive to the eardrums) sounds. Simone Cinotto guitar plays the riffs of those songs which made the history of Italian (and not only) hardcore, but at times it sounds a bit too muffled and annihilated by the constant feedback. Two singers alternate on microphone, honoring the historical Luca "Abort" Bortolusso, died of a heroin overdose in 2000. If Franz Goria (Fluxus) shows the necessary evil, Luigi Bonizio (Arturo) seems almost hoarse and helps to draw a veil of nostalgia over the music  of the band (nostalgia that the gratest part of the audience seems to not perceive at all). I will be a melancholic romantic, but evenings like this leave me the idea that the past cannot return and that the present (perfectly represented by Marnero) is the only way forward. If this is not punk spirit ...!
[R.T.]


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