Swans - The Glowing Man
(Young God Records, 2016)
Se un personaggio ambizioso come Michael Gira decide di uccidere (per l’ennesima volta) la sua creatura, non c’è dubbio che prima di tutto abbia già concepito una gloriosa uscita di scena. Annunciato come ultimo album in studio con la formazione che ha caratterizzato una straordinaria fase della carriera degli Swans durata 7 anni, dal punto di vista concettuale The Glowing Man ricorda infatti la morte programmata imposta da Robert Fripp ai suoi King Crimson. Gira non è però l'esecutore del volere della sua creatura (così come invece si definisce Fripp nei confronti del Re Cremisi): piuttosto, riveste volentieri i panni di medium in grado di “cogliere appena qualcosa di infinito nel suono e nell’esperienza generata da una forza che è sicuramente maggiore di tutti noi messi insieme”. Percepita la necessità di nuova linfa vitale, ha quindi progettato un ultimo album prima di affrancarsi dai suoi settennali compagni di avventura. The Glowing Man è la fase di trapasso. Un viaggio estatico, intriso di energia spirituale, che si riallaccia per struttura ai due dischi precedenti (2 ore di musica, caratterizzata da composizioni complesse, multistratificate e dilatatissime), ma se ne distacca per atmosfera. Meno terreno e carnale dei predecessori – dei quali rielabora alcune idee con nuova sensibilità -, The Glowing Man è etereo e cosmico come il post rock dei Godspeed You!Black Emperor, ma con una visionarietà allucinogena che solo uno sciamano come Gira possiede. Un flusso psichedelico, interrotto solo da alcune ballate di folk apocalittico, che lascia svanire questa straordinaria fase degli Swans verso un’apparente luce di pace e speranza. Immenso.
[R.T.]
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Swans - The Glowing Man
(Young God Records, 2016)
If such an ambitious artist as Michael Gira decides to kill (for the umpteenth time) his own creature, there is no doubt that he has already conceived a glorious departure from the scene. Announced as the last studio album with the line up which characterized the amazing phase of Swans career in these last 7 years, from a conceptual point of view The Glowing Man recalls, indeed, that programmed death imposed by Robert Fripp to his King Crimson. Gira is not, however, the executor of the will of his creature (as well as Fripp defines himself towards the crimson king): he rather plays the role of the medium able to "just barely grasp something of the infinite in the sound and experience generated by a force that is definitely greater than all of us combined". Felt the need for new lifeblood, he has designed a new album before he breaks free from his seven years fellows. The Glowing Man is the phase of transition. An ecstatic journey, full of spiritual energy, which is linked to the structure of the two previous albums (2 hours of music, characterized by complex multilayered and ultra-dilated songs), but which stands out for atmosphere. Less earthly and carnal than its predecessors - of which elaborates some ideas with new sensibility -, The Glowing Man is ethereal and cosmic as Godspeed You!Black Emperor post rock, but with a hallucinatory visionary approach that only a shaman as Gira owns. A psychedelic stream, interrupted only by some apocalyptic folk ballads, which lets this extraordinary Swans phase step into an apparent light of peace and hope. Stunning.
[R.T.]
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