Black Rainbows + Mr. Bison + Nasty Farmers + Guzen – 16.04.2016 – BPM Club (Livorno)
Dopo l’uscita di Hawkdope e “l’amore” per questo disco, sentire i Black Rainbows dal vivo era quasi diventata una necessità. Una necessità che però non riuscivo a soddisfare. Poi arriva l’uscita di Stellar Prophecy e me li ritrovo praticamente sotto casa, al BPM Club di Livorno.
Si inizia con i Guzen. Crossover nel senso che attraversano e mischiano insieme molti generi, i giovanissimi livornesi si ispirano all’alternative rock dei ‘90, puntando molto su una commistione di sonorità e ritmiche funkeggianti e un cantato hardcore. L’estrema varietà stilistica delle loro canzoni, supportata anche da una notevole bravura, lascia subito intuire le buone idee e la voglia di sperimentare di questo quintetto ancora alla ricerca del proprio marchio di fabbrica. Le premesse sono davvero interessanti e la loro giovane età non può che far ben sperare.
Seguono i pisani Nasty Farmers. Il loro è un rock blueseggiante, venato da qualche influenza stoner e southern. È un sound più classico, che tende ad essere un po’ fagocitato e messo in ombra dalle potenti distorsioni delle altre bands della serata, ma è sicuramente il settaggio dei suoni, con un basso che copre quasi tutto, a penalizzarli molto e a non far bene comprendere – a chi come me non li conosce – il valore della band.
Tocca poi ai Mr. Bison. E qui si entra nel vivo della serata. Le sonorità si appesantiscono, la distorsione si accaparra il suo ruolo da protagonista, e la batteria diventa l’asse portante di questo trio senza basso, ma con una chitarra che ne ha lo stile e ne ha appreso la lezione. Puro stoner: bello pesante, ma con un notevole tiro frutto forse delle infiltrazioni hard rock da un lato, quasi funky dall’altro. Con una batteria davvero impeccabile e trascinante, su cui si innestano i riffs delle due chitarre e un doppio cantato, che alterna linee pulite a linee più sporche e polverose. Divertenti e carichi di groove, con il loro appena uscito Asteroid sono il più che degno opener al trio romano.
Infine, Black Rainbows! Il nuovissimo Stellar Prophecy è uscito da un giorno soltanto e mi aspetto di ascoltare molti dei nuovi pezzi. Invece la scaletta è varia e ci sono molte delle canzoni più groovose di Hawkdope – da The Prophet alla titletrack, passando per Hypnotize My Soul With Rock N'Roll che parte subito dopo la richiesta urlata giù dal palco. Il fascino e la forza dei pezzi vengono esaltati nella dimensione del live, grazie ad un sound meno lavorato – più diretto e a tratti quasi lo-fi – nonché attraverso dilatazioni e riarrangiamenti. E in quest’ottica, forse su tutti spicca il brano di chiusura, Black To Comm degli MC5 (già pezzo conclusivo su Holy Moon), che suona ancora più space e psych che su disco. Le due colonne portanti dei Black Rainbows - l’anima polverosa distorta, super-fuzzosa e carica di tiro, e l’anima psichedelica, space e “appesa a dondolarsi alla luna” – trovano sul palco la loro esaltazione e la loro perfetta realizzazione grazie ad una fusione “alla pari” della loro forza al tempo stesso trascinante e impantanante. Poco più di un’ora di musica, che ti porta in giro attraverso un deserto di sabbia, canyon e cactus in corsa sfrenata su una moto, per poi lasciarti sospeso fra sogno e realtà come in una scena di Zabriskie Point. E resta la voglia di rifarsi questo viaggio…!
[E.R.]
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Black Rainbows + Mr. Bison + Nasty Farmers + Guzen – 04.16.2016 – BPM Club (Livorno)
After Hawkdope release and my “love” for this album, attending to Black Rainbows concert nearly became a need. A need that I could not satisfy. Then it is time for the release of Stellar Prophecy and suddenly I find them practically next door, at BPM Club in Livorno.
The evening begins with Guzen. Crossover in the sense that they go through - and mix together - many different genres, the young guys from Livorno find their inspiration in 90s alternative rock, focusing on the blend of funky sounds and rhythms together with hardcore singing. The extreme stylistic variety of their songs, supported by a quite remarkable talent, makes immediately evident the good ideas and will to experiment of this quintet still in search of its trademark. Premises are really interesting and their youth bodes well.
Then Nasty Farmers, from Pisa. They play a bluesy rock, with touches of stoner and southern influences. It is a bit more classic sound and it tends to be engulfed and obscured by the mighty distortions of the other bands. Yet for sure it is the sound setting – with the bass guitar absorbing and covering everything else with its volume – what mostly penalized the band, making impossible to understand its value for those who (like me!) do not already know them.
It is time for Mr. Bison. And now we get into the heart of this evening. Sounds become heavier, distortion takes its leading role, and drums become the backbone of this trio which is free from the bass, but has a guitar that has got bass style and has learned its lesson. Pure stoner: definitely heavy, but with an amazing groove maybe due to hard rock infiltrations on a side and almost funky ones on the other. Enthralling and flawless drums, basis for riffs of the two guitars and vocal lines of the two singers – a clean voice alternating with a dirty, dusty one. Funny and groovy, with their just released Asteroid they are the perfect opener for the trio from Roma.
Finally Black Rainbows! Their brand new Stellar Prophecy was out yesterday and I think I am going to listen to a lot of the new songs. On the contrary the setlist is varied and there are many of the grooviest tracks of Hawkdope – from The Prophet to the titletrack, passing through Hypnotize My Soul With Rock N' Roll (which starts as soon as it is loudly requested by someone in in the audience). The beauty and power of Black Rainbows songs are intensified during the concert thanks to a less refined sound (indeed it is more direct, at times almost lo-fi) and dilations and re-arrangements. In this light, maybe the ending song (already ending track on Holy Moon) Black To Comm - by MC5 – stands out above all the others, sounding even more space and psych than on recordings. Black Rainbows two pillars – the dusty/distorted/super-fuzzy/groovy soul and the psychedelic/space/“hanging-rocking-on-the-moon” soul – find on stage their enhancement and their accomplishment thanks to the perfect fusion of their strength – a strength which is at the same time overwhelming and miring. Just one hour of music, bringing you through a sandy desert, canyons and cactus in a wild ride on a motorbike, then leaving you suspended between dream and reality as in Zabriskie Point. And it remains the will to do this trip once again…!
[E.R.]
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