Sasquatch – 11.03.2016 – Cafè Albatross (Pisa)
Il bello dei locali piccoli è quel senso di “intimità” che riescono a trasmettere all’esperienza live. Parlando dei Sasquatch al Cafè Albatross, il senso di intimità diventa una vera e propria sensazione fisica, fatta del sudore e dei colpi su corde e pelli che il trio di Los Angeles letteralmente riversa su un pubblico dalla faccia appiccicata alle loro sul palco (sì, perché il palco sarà alto sì e no 30 cm, e quindi la fusione band/pubblico è totale). In una sola ora di musica, in una piccola stanza dalle pareti nere (tappezzate di copertine di cd, locandine di film e una spessa tenda di velluto rosso alla Twin Peaks), in una città umida e piovosa, Keith Gibbs, Jason Casanova e Craig Riggs (alla batteria, al posto di Rick Ferrante, per il tour europeo)riescono a trasportare tutti i presenti nel caldo secco e polveroso del deserto californiano, sperduti su di una distesa di terra rossa, sotto un sole accecante. Il basso – suono pieno e riff magmatici, a tratti serrati, a tratti dilatati - è la spina dorsale di uno potente stoner kyussiano che fa oscillare teste e corpi in perfetta fusione col suo groove. Chitarra e voce hanno il sapore di troppo alcool e troppo “fumo” e ti alleggeriscono la testa, che intanto segue il ritmo trascinante della batteria. I Sasquatch, poi, sembrano, essere a casa loro e interagiscono costantemente col pubblico. La sensazione è quasi quella di una festa, mentre stai sentendo i tuoi amici che suonano. I Sasquatch spaccano, l’Albatross è la location ideale, l’atmosfera è quella giusta. Ci vorrebbero davvero più concerti come questo a Pisa!
[E.R.]
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Sasquatch – 03.11.2016 – Cafè Albatross (Pisa)
One of the greatest aspects of the small clubs is that sense of “intimacy” they transfer to the live experience. Talking about Sasquatch at the Cafè Albatross, the sense of intimacy becomes a proper physical sensation, made of the sweat and hits on strings and drumheads that the trio from Los Angeles pours over an audience with its face stuck to theirs on stage (well, the stage is more or less 30 cm high, and so there is a complete fusion of band and audience). In just one hour of music, in a small hall with black walls (covered with movie posters, cd covers and a thick red velvet Twin Peaks-like curtain), in a wet rainy town, Keith Gibbs, Jason Casanova e Craig Riggs (on drums in place of Rick Ferrante for the European tour) succeed in carrying all the participants into the dry, dusty warm of the Californian desert, lost on a flat field of red soil, under a dazzling sun. The bass – with its rich sound and its magmatic riffs, at times serried, at times dilated – is the backbone of a mighty Kyuss-like stoner that makes heads and bodies swing and oscillate in perfect union with its groove. Guitar and voice have got the taste of too much alcohol and too much “smoke” and they lighten the head that in the meanwhile is following the enthralling rhythm of the drums. And besides, Sasquatch seem to feel right at home and they constantly interact with the audience. The general feeling is that of a party, listening to friends playing with their band. Sasquatch really kicks ass, the Cafè Albatross is the ideal location, the atmosphere is the right one. Pisa definetely needs more concerts like this!
[E.R.]
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