Pagine

sabato 23 settembre 2017

King Gizzard and the Wizard Lizard – Flying Microtonal Banana


King Gizzard and the Wizard Lizard – Flying Microtonal Banana
(Heavenly Recordings, Flightless Records, ATO Records, 2017)

C’è una soluzione semplice per disintegrare il luogo comune “ormai la musica rock è sempre la stessa, nessuno inventa più niente, d’altronde le note sono sette”. I King Gizzard and the Wizard Lizard l’hanno trovata. Non potevano che essere degli  inventori di suoni realmente alternativi come loro a portare a compimento questo esperimento. Basta sbriciolare ogni nota in minuscoli pezzi, ogni ottava in frammenti ben più piccoli dei 12 semitoni che fungono da base alla musica occidentale. Magari in frammenti diversi l’uno dall’altro. Per farlo i sette folli australiani si sono fatti costruire appositi strumenti con intervalli microtonali, e li hanno poi usati per comporre canzoni ossessive che suonano costantemente "sbagliate", al nostro orecchio di ascoltatori rock, per il loro continuo e inusuale utilizzo delle dissonanze. Canzoni dadaiste che possiedono il gioioso desiderio di giocare con le convenzioni, tipico del prog di Canterbury o del kraut rock. Certo, il brevetto di questa invenzione non può essere conferito a questi strambi musicisti - basti pensare a gran parte delle musiche orientali (l’eco delle quali risuona più volte in questo disco, non solo per l’utilizzo della zurna turca) - ma lo sviluppo “tipicamente” rock (psichedelico) di tali progressioni armoniche è indubbiamente originale. Non siamo però di fronte ad un mero esercizio di stile. Le filastrocche ubriache, che si aggrovigliano armonicamente in dissonanze a cascata, entrano in testa e appassionano fin dall’inizio, dimostrando quanto la messa a fuoco sia prima di tutto sulle canzoni. Come per ogni buon disco rock che si rispetti, insomma. E ora ci attendono altri quattro esperimenti progettati dalla band per il 2017. Stiamo pronti, potrebbe accadere di tutto.
[R.T.]

***

King Gizzard and the Wizard Lizard – Flying Microtonal Banana
(Heavenly Recordings, Flightless Records, ATO Records, 2017)

There is a simple solution to disintegrate the cliché "now rock music is always the same, no one invents anything, after all notes are just seven".  King Gizzard and the Wizard Lizard found it. Only the inventors of  really alternative sounds like them could accomplish this experiment. Just crumble every note into tiny pieces, each octave into fragments much smaller of the 12 semitones that serve as the basis of western music. Possibly in fragments which are different from each other. To do this, the seven Australian fools have made special microtonal instruments, and then they used them to compose obsessive songs that sounds constantly "wrong" to our rock-listeners-ears, for their continuous and unusual use of dissonances. Dadaist songs that possess the joyful desire to play with conventions, typical of Canterbury prog or kraut rock. Certainly, the patent of this invention cannot be given to these queer musicians - just think of most part of oriental music (the echo of which resounds more than once in this record, not only for the use of the Turkish zurna) - but the "typically" (psychedelic) rock development of such harmonic progression is undoubtedly original. But we are not in front of a mere style exercise. Harmoniously tangled in cascading dissonances, the drunken rhymes enter the head and passionate from the very beginning, showing how much the focus is first and foremost on songs. As with any good rock record, in short. And now there are four more experiments planned by the band for 2017. We are ready, everything could happen.
[R.T.]

Nessun commento:

Posta un commento