Pagine

domenica 2 luglio 2017

Giöbia + Capt Crunch and the Bunch – 27.05.2017 – Surfer Joe (Livorno)

 

Giöbia + Capt Crunch and the Bunch – 27.05.2017 – Surfer Joe (Livorno)

Quando arrivano i 30 gradi perfino il metallaro esce dal sarcofago per andarsi a vedere un concerto a due passi dal mare. Ovviamente raggiunge il palco quando il Sole è calato, sia mai ci sia il rischio di abbronzarsi.

Nella patria livornese del surf rock suona perfetta la musica dei Capt Crunch and the Bunch, che pare giunta in Piazza Mascagni da un’altra epoca, quando il beat era la musica del momento e sbarcava in Italia da un’Inghilterra in pieno fermento creativo. La band della Pisorno (come ci tiene a definirla il Capitano) suona ancora più coesa e precisa di quanto aveva dimostrato al Borderline, e con quel suo impatto sporco - tipicamente garage - rende più ruvide le melodie. Una musica che gustata sul mare assume un gusto ancor più frizzante e divertente, e che in alcuni momenti (quelli velati di psichedelia) ha un retrogusto acido che la rende, alle mie orecchie, irresistibile.

Gli anni ‘60 evocati dai Giöbia invece sono oscuri, nebbiosi e stordenti. La macchina del fumo satura il palco con dense nubi, così come la chitarra (inizialmente settata ad un volume gigantesco) riempie una piazza di per sé impossibile da riempire, avendo il mare come orizzonte. Quando la nebbia generata dalla Diavoletto di Stefano Bazu Basurto (talmente effettata da non sembrare una chitarra) si affievolisce, è il basso che evidenzia quanto l’attenzione riscossa dalla band milanese sia meritata. La semplicità e l’efficacia di un riff di basso ipnotico, rotondo e circolare, potenzialmente infinito, nel quale perdersi. Questo è il nucleo della musica dei Giöbia. Se su disco tutto questo è in evidenza, donando morbidezza avvolgente alle composizioni, qui è nascosto sotto tempeste soniche di delay ed echi, che rendono la musica estremamente disorientante. Ma il nucleo è sempre li. Sotto strati di fumo e nebbia. E perdercisi dentro è sempre un piacere.
[R.T.]

***

Giöbia + Capt Crunch and the Bunch – 05.27.2017 – Surfer Joe (Livorno)

When the thermometer marks 30 degrees even metalheads come out of the coffin to go to a concert a few steps from the sea. Obviously reaching the stage when the sun has fallen, to avoid the risk of a tan.

Livorno and its homeland of surf rock are simply perfect for the music of Capt Crunch and the Bunch, which seems to arrive in Piazza Mascagni from another era, when the beat was the music of the moment, just landed in Italy from an England in full creative ferment. The Pisorno band (as the Captain calls it) sounds even more cohesive and precise than at Borderline a month and a half ago, and with its dirty - typically garage – impact it makes melodies even rougher. On the seaside this music gains an even more sparkling and funny taste, and in some moments (those veiled with psychedelia) it has an acid aftertaste that makes it irresistible to my ears.

The 60s evoked by Giöbia are dark, foggy and stunning. The smoke machine saturates the stage with dense clouds, as the guitar (initially set to a giant volume) fills a square in itself impossible to fill, having the sea as its horizon. When the fog generated by the Stefano Bazu Basurto Gibson SG (ultra-effected up to the point of not sounding as a guitar) is fading, it is the bass that highlights how much the attention obtained by the band from Milano has been fully deserved. The simplicity and effectiveness of a hypnotic, round, circular, potentially endless riff, in which to get lost. This is the core of Giöbia music. If all this is well in evidence on record, giving softness to the songs, here it is hidden under sonic storms of delay and echoes, making the music extremely disorientating. But the core is always there. Underneath layers of smoke and fog. And getting lost inside it is always a great pleasure.
[R.T.]
 


Nessun commento:

Posta un commento