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giovedì 16 marzo 2017

Mare + Employed To Serve + Hyperwülff - 11.02.2017 - Freakout Club (Bologna)


Mare + Employed To Serve + Hyperwülff - 11.02.2017 - Freakout Club (Bologna)

Nel mio periodo di tossicodipendenza da novità musicali (intorno alla metà degli anni '00) con scaricamento selvaggio, incontrollato e compulsivo di mp3 , mi sono imbattuto nell’EP di esordio di una band canadese dal nome italiano: Mare. Il loro post metal trascendeva quello in voga all'epoca, inoltrandosi in territori ai confini del jazz, e quell’EP (unica pubblicazione della band prima dello scioglimento) viene ancora oggi considerato una perla rara - e di straordinaria bellezza - in ambito di musica pesante e sperimentale. A distanza di molti anni la band si è riformata (da trio si è trasformata in duo, per la verità) e l’occasione di assistere ad un concerto di un gruppo di culto come questo non voglio proprio perdermela.

I primi a salire sul palco del Freakout sono gli Hyperwülff. Il duo bolognese si conferma una macchina da guerra, liberando una raffica di riff pesantissimi, ma al tempo stesso dinamici. Sludge metal diretto e compatto con la rotondità dello stoner e qualche accenno space rock (esplicitato dalla cover di Set the Control for the Heart of the Sun). Ancora una volta davvero grandi!

I giovanissimi inglesi Employed to Serve sono un vero e proprio cataclisma. Il loro post hardcore è schizzatissimo e incontrollabile (come il chitarrista che scende in mezzo al pubblico per dimenarsi come un indemoniato). Complesse ma sempre scorrevoli, le loro canzoni uniscono furia hardcore e violenza death metal, annodandosi in riff moderni - talvolta a rotta di collo, talvolta cadenzati (scuola Botch) - e dissonanze "meshuggiane". Il growl della cantante è efficace in quanto potente, sporco e assolutamente naturale. Ottima scoperta!

Pur essendo solo in due sul palco, i Mare riescono a creare un incredibile universo di suoni. Una musica complessa, stratificata, in continuo movimento e perenne variabilità, che offre pochi spunti ai quali aggrapparsi, ma dentro la quale è bellissimo perdersi. Muri di distorsione e growl profondissimi si affiancano a passaggi jazzati, molto soffici, guidati da una voce pulita, incredibilmente luminosa (anche se non sempre perfetta). Siamo dalle parti dei Kayo Dot ma, a differenza della band di Toby Driver, i Mare riescono a suonare coesi, fluidi e coinvolgenti anche dal vivo. Una musica al di là dei confini di genere, difficilmente catalogabile, affascinante proprio perché va a toccare le corde emotive dell'ascoltatore, più che quelle razionali.

Unica "pecca" della serata: al banchetto della band non era presente lo storico EP. Non ci resta che attendere una ristampa e - magari! - la pubblicazione di un nuovo lavoro.
[R.T.]
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Mare + Employed To Serve + Hyperwülff - 02.11.2017 - Freakout Club (Bologna)

During my period of addiction to new music (mid 00s), characterized by wild uncontrolled and compulsive mp3 download, I came across the debut EP of a Canadian band with an Italian name: Mare. Their post metal transcended the one in vogue at the time, venturing into territories on the borders of jazz, and that EP (the only release before the band split) is still today considered a rare - and extraordinarily - beautiful pearl in the field of heavy and experimental music. After so many years the band reformed itself (the trio became a duo, to be exact) and  I do not want to miss the chance to attend the concert of a cult band like this. 

First on Freakout stage are Hyperwülff. The duo from Bologna confirm to be a war machine, releasing a burst of heavy, yet at the same time dynamic, riffs. Direct and compact sludge metal with the plumpness of stoner and some space rock hints (made explicit by the cover of Set the Control for the Heart of the Sun). Once again really great!

The young English band Employed to Serve is a real cataclysm. Their post hardcore is crazy and uncontrollable (as their guitarist coming down into the audience thrashing about like a madman). Complex yet always fluid, their songs combine hardcore fury with death metal violence, through modern - sometimes at breakneck speed, sometimes cadenced (Botch school) - riffs and Meshuggah-style dissonances. The growl of the singer is effective being at the same time powerful, dirty and absolutely natural. Great discovery!

Even though they are only two on stage, Mare are able to create an incredible universe of sounds. A complex, layered, constantly moving and perpetually variable music which offers a few handles to hold on, but inside which it is beautiful to get lost. Walls of distortion and ultra-deep growl occur alongside very fluffy jazzy phrasings, guided by a clear, incredibly bright (though not always perfect) voice. We are close to Kayo Dot, yet - unlike Toby Driver band - Mare play cohesive, fluid and engaging, even live. Music beyond the boundaries of genre, difficult to categorize, fascinating precisely because it touches the emotional chords of the listener, rather than rational ones. 

The only "flaw" of the eveningt: no trace of the mythical EP at the band stand. We just have to wait for a reprint and - hopefully! - for the realease of a new album!
[R.T.]




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