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lunedì 13 febbraio 2017

Helmet - Strap It On


Helmet - Strap It On
(Amphetamine Reptile, 1990)

Un incidente stradale. Una vecchia auto scassata e polverosa si schianta a tutta velocità su un pilone in cemento armato. Lamiere contorte, sbarre di ferro arrugginite che vengono fuori dal muro incrinato, schegge di vetro impazzite. Noise rock e metal deflagrano in uno schianto rumoroso. Tra i resti dell’impatto si trovano i semi del metal alternativo del futuro. Pubblicato nel 1990 dalla Amphetamine Reptile, in soli 30 minuti il disco d’esordio degli Helmet mostra una nuova strada, costellata di resti di ferro, vetro, cemento e sangue, che in molti percorreranno negli anni a venire. Page Hamilton gioca con la dissonanza come uno Steve Albini sotto anfetamina, liberando con la sua chitarra riff nervosi e taglienti come un rasoio infettato dal tetano, mentre John Stanier alla batteria non riesce a contenere l’adrenalina, lasciandola sfuggire in ogni direzione, tra ritmi convulsi e sincopati. Nel post hardcore della band newyorkese c’è tutta la potenza e il groove (ma anche il disagio) della musica che si svilupperà nel decennio appena iniziato. Seminale, e ancor oggi straordinariamente attuale.
[R.T.]
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Helmet - Strap It On
(Amphetamine Reptile, 1990)

A car accident. An old battered dusty car crashes at full speed on a concrete pylon. Twisted metal sheets, rusty iron bars coming out of the cracked wall, crazy glass slivers. Noise rock and metal explode in a loud crash. Among the ashes of  the impact there are the seeds of the alternative metal of the future. Published in 1990 by Amphetamine Reptile, in just 30 minutes Helmet debut album,  shows a new way, dotted with remains of iron, glass, cement and blood, which many bands will travel in years to come. Page Hamilton plays with dissonance like a Steve Albini in amphetamine, releasing with his guitar riffs which are nervous and sharp as a razor infected by tetanus, while John Stanier on drums cannot contain adrenaline, letting it flow in any direction, with frantic syncopated rhythms. In the NY band post-hardcore there is all the power and the groove (but also the discomfort) of the music that will be developed in the decade just begun. Seminal, and extraordinarily relevant still today.
[R.T.]

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