Lili Refrain +
L’Ira del Baccano + TSUBO – “SHUT UP! FEST” – 26.09.2015 –
Traffic Club, Roma
Il nome della
serata non poteva essere più azzeccato: le tre band infatti hanno
letteralmente imposto il silenzio al pubblico presente, mettendo la
loro musica davanti ad ogni “chiacchera”, l’ascolto davanti
alle pose.
Partono gli
TSUBO, ed il loro grindcore è davvero travolgente. Mezzora
tirata-tirata, dritta in faccia, diretta e senza fronzoli. La
batteria è una macchina da guerra, è l’armatura su cui si
innestano e da cui si slanciano basso, chitarra e voce. I riff sono
serrati e diretti, così come il ruggito del cantante. Solo qualche
apertura a passaggi più rallentati e ad accenni di assolo (una
manciata di secondi, forse?). Per il resto pura attitudine hardcore.
I tempi si
dilatano invece – e parecchio – quando sale sul palco L’Ira del
Baccano. La sensazione è quella di un incontro più che fortunato, e
assolutamente non fortuito, fra la psichedelia, il prog degli anni 70
e certo rock degli anni 90, con sentori grunge e virate doom. Ma lo
space rock del combo romano non è il risultato di un mero
assemblaggio di influenze e richiami, e il fluire del concerto rende
evidente che la musica che arriva dagli ampli sul palco è sospesa
nel tempo e viaggia al di fuori di esso. Ottimi i suoni, intrippanti
i riff di chitarre e basso, così come gli spazi sonori aperti dal
synth. I primi 45 minuti non bastano ai presenti, che impediscono
alla band di scendere dal palco, richiedendo a gran voce di
continuare questo bel viaggio. “Allora sono altri 15 minuti, eh!”
apostrofa Alessandro “Drughito” Santori. Molto bene, risponde il
Traffic: che un altro quarto d’ora di psych-prog ci inondi pure!
Infine Lili
Refrain. Le aspettative erano alte e sono state assolutamente
superate dalla performance di questa incredibile one woman band. È
tutt’altro che semplice descrivere il suo concerto, perché solo la
dimensione live può far apprezzare a pieno le doti e la bravura
della musicista romana. Da sola sul palco, le sue chitarre, i suoi
effetti, tutta la strumentazione per looparsi in presa diretta. E poi
la sua grande voce, e la sua capacità di utilizzarla e trasformarla,
rendendola a volte essa stessa strumento e altre volte esaltandone le
doti – come nel meraviglioso brano – solo vocale – che è
Nature Boy. Lili Refrain è bravissima come musicista e come
cantante. La sua voce – che ricorda l’oniricità del cantato di
Lisa Gerrard - strega ed incanta. Le melodie, i crescendo e le
dilatazioni distorte e dirompenti della chitarra catturano
l’ascoltatore/spettatore. È quasi come presenziare ad un rito, ad
una celebrazione. Ma con l’ingenuità e la leggerezza di chi rivela
la sua arte sul palco con passione, e – pure – con leggerezza
gioca con il suo pubblico rapito in ascolto estatico, scendendo dal
palco, soffiando sui presenti le piume strappate del suo boa nero,
ringraziando con calore un piccolo fan di 10 anni, davanti al quale
suona in ginocchio a fine concerto.
La scena romana è
viva e attiva come non mai. Il Traffic è riuscito ad organizzare una
grande serata di Musica, mettendo sullo stesso palco tre realtà
diversissime, accomunate dalla validità e qualità della loro
proposta, e dallo spirito vero, genuino, di chi fa musica per la
musica. Il risultato è stato davvero notevole. Ed il pubblico ha
apprezzato…e come se ha apprezzato!
[E.R.]
***
Lili Refrain +
L’Ira del Baccano + TSUBO – “SHUT UP! FEST” – 09.26.2015 –
Traffic Club, Roma
No name could
have been more appropriate than “SHUT UP! FEST”: indeed, the 3
bands litterally silenced the audience, putting their music in
foreground and listening at the center of everything else.
First of all
TSUBO and their enthrolling grindcore. Just half an hour of music at
full speed, right in the face, direct and without frills. Drums are a
war machine, the armor on which bass, guitar and voice engraft
themselves and from which they rush off the stage. Riffs are tight
and direct, and so it is the roar of the singer. Just some rare
slowdowns and hints of solos (a few seconds, maybe?). All the rest is
pure hardcore attitude.
Time expands and
liquefies when L’Ira del Baccano gets on stage. It is a lucky –
not accidental! – encounter among psychedelia, 70s prog and certain
90s rock, with a taste of grunge and doomy at times. Anyway, the
space rock of this band is not the result of a mere assembling of
influences and references, and the flowing of the concert makes it
evident that the music coming out of the amps on stage is suspended
in time and travels outside of it. Great sounds, fascinating guitars
and bass riffs, captivating sound spaces opened by the synth. The
first 45 minutes of show are not enough: L’Ira del Baccano can not
go off the stage, people want to continue this fantastic trip. “Ok,
guys, but this means another 15 minutes!” says Alessandro
“Drughito” Santori. Well, that is exactly what we want, Traffic
answers: let another quarter of an hour of psych-prog inundate us.
Then it is the turn of Lili Refrain. Expectations were high and they
were absolutely fulfilled and overcome by the performance of this
incredible one woman band. Far from easy it is to describe her
concert, because only the live dimension can make fully appreciate
the qualities and talent of this musician. All alone on stage, her
guitars, her effects, all the instrumentations to loop herself in
live. Her amazing voice, her ability to use it and trasform it,
sometimes making it a musical instrument, sometimes emphasizing its
skills as in Nature Boy, the wonderful song for voice only. Lili
Refrain is a great musician as much as she is a great singer. Her
voice – reminiscent of the dreaminess of Lisa Gerrard voice –
bewitches and enchants the listener. Guitar melodies, crescendo and
distorted-disruptive dilations capture the audience. It is almost
like being part of a ceremony or a celebration. But with the naivety
and levity of who reveals her art on stage with enthusiasm, and with
the same levity plays with the audience – made of people suspended
in ecstatic listening – coming off the stage, blowing black
feathers from her scarf onto the faces, heartily thanking a 10 years
old fan playing on her knees in front of him at the end of the show.
Music scene in
Rome is lively and active. Traffic Club succeeded in organizing a
great evening of Music, putting on the same stage three really
diverse bands, yet sharing the same high quality of their projects
and the genuine, authentic, spirit of those who make music for the
music. The result was outstanding. And those present really
appreciated it a lot!
[E.R.]