Anna Von Hausswolff – The Miraculous
(Other Music Recording Co., Pomperipossa Records, City Slang, 2015)
Mi sono svegliato nel cuore della notte. Scosso dai brividi di un incubo dal quale non riesco a liberarmi. Ancora troppe ore prima dell’alba. Decido che ad accompagnare questa mia insonne attesa sia The Miraculous. Tappeti di organo a canne e sintetizzatori abissali dilatano lo scorrere delle lancette, e i rintocchi dell’orologio paiono deformarsi tra melodie dissonanti. Come vagare in una casa disabitata da anni. Ho un’attrazione sadica per le tenebre, ma stavolta ho più volte la tentazione di fermarmi lungo il percorso, che pare davvero inquietante (Pomperipossa). La luce non sorge mai, ma pian piano gli occhi si abituano all’oscurità, e danno forma alle ombre, meno terrificanti con il trascorrere del tempo. La casa nella quale mi trovo è la mia, da sempre. Anche se niente è come prima, finalmente percepisco un po’ di calore. Una voce ambigua e deviata, ma che nasconde una profonda umanità (An Oath). Una voce che, attraverso traiettorie inusuali, riesce comunque a condurmi fino all’alba, ma non prima di avermi fatto attraversare droni cosmici e misteriose foreste scandinave avvolte nella nebbia. Solo i Dead Can Dance hanno un potere simile sugli incubi. Amplificarli e poi inghiottirli, fino a farli sparire. Anna Von Hausswolff (figlia del compositore d’avanguardia Carl Michael Von Hausswolff) è una delle poche altre musiciste che riesce nell’impresa. Miracoloso.
[R.T.]
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Anna Von Hausswolff – The Miraculous
(Other Music Recording Co., Pomperipossa Records, City Slang, 2015)
I woke up in the middle of the night. Shaken by the creeps of a nightmare from which I cannot free myself. Still too many hours before dawn. I choose The Miraculous as soundtrack for my sleepless waiting. Pipe organ carpets and abyssal synthesizers dilate the flow of the hands, and the tolls of the clock seem to warp among dissonant melodies. It is like wandering in a house uninhabited for years. I have a sadistic attraction for darkness, but this time I have several times the temptation to stop along this path which seems really disturbing (Pomperipossa). Light never rises, but slowly my eyes become accustomed to darkness and they give shape to the shadows, less terrifying with the passage of time. I am in what has always been my home. Even if nothing is like before, I finally feel a bit of heat. An ambiguous and deviant voice, yet hiding a profound humanity (An Oath). A voice that, through unusual trajectories, still manages to lead me until dawn, yet not before letting me cross cosmic drones and mysterious Scandinavian forests shrouded in fog. Only Dead Can Dance have got a similar power over nightmares. Amplifying them and then swallowing them, until they disappear. Anna Von Hausswolff (daughter of the avant-garde composer Carl Michael Von Hausswolff) is one of the few other musicians who succeeds in the enterprise. Miraculous.
[R.T.]
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