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venerdì 27 aprile 2018

Black Rainbows + Sonic Wolves - 07.04.2018 - Cox 18 (Milano)

 

Black Rainbows + Sonic Wolves - 07.04.2018 - Cox 18 (Milano)

Poco pare cambiato da quel dicembre 2006 in cui per la prima volta misi piede al Cox 18. Fa piacere trovarsi in questo baluardo della controcultura milanese, ancora una volta per un concerto di psichedelia pesante, sperando che non sia l'ultima volta. Ai tempi fu per i Toner Low, stavolta per i nostrani Black Rainbows e Sonic Wolves.

A friggerci i timpani cominciano i Sonic Wolves, il cui assalto sporco e polveroso è un atto di rivolta nei confronti del rock più convenzionale e patinato e un atto di amore nei confronti di quello più viscerale e sincero. E’ un piacere lasciarsi trasportare dalle cavalcate più dirette, quelle in cui si respira l'alito alcolico di Lemmy, e anche se Vita non sempre è precisissimo (ammette lui stesso di essere spossato dal tour con gli Ufomammut appena concluso) e la voce di Kayt non risuona potente come ci aspetteremmo, le canzoni hanno tiro a profusione, senza disdegnare passaggi psych, che nella titletrack del loro Before The End Comes raggiungono l'equilibrio perfetto suonando davvero trascinanti.

Il palco è poi dei Black Rainbows. La band romana presenta il nuovo, appena pubblicato, Pandaemonium. Bastano pochi secondi per rendersi conto che la band di Gabriele Fiori ha fatto il salto di qualità. Fuzz a palla, riff travolgenti, tiro spaventoso, e un vero e proprio fiume di energia sbattuta in faccia al pubblico. Sarà per la presenza del nuovo batterista (Filippo Ragazzoni), dal tocco decisamente più quadrato, potente e groovoso, meno sciolto, fluido e settantiano rispetto a quello di Al Croce, ma forse più adatto al boost dei brani più heavy della band (senza però inficiarne i passaggi più space). Sarà per alcuni nuovi pezzi, a dir poco mastodontici (Grindstone è un caterpillar che lascia esterrefatti!). Sarà per una maturità definitivamente raggiunta dalla band, anche in veste live. Fatto sta che mai, nei precedenti concerti della band cui avevo assistito, il risultato era stato tanto esaltante. Concludo la serata zuppo di sudore, con gli orecchi che fischiano e le gambe che non riescono a star ferme. E con la consapevolezza che band come queste e un luogo come questo debbano essere difesi con orgoglio da tutto il popolo sinceramente alternativo.
[R.T.]
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Black Rainbows + Sonic Wolves - 04.07.2018 - Cox 18 (Milano)

Little seems to have changed since that December 2006 when I first stepped into Cox 18. It is awesome to be in this bulwark of the Milanese counter-culture, once again for a heavy psychedelic concert, hoping it will not be the last time. At the time it was for Toner Low, this time for our Black Rainbows and Sonic Wolves.

Our eardrums begin to fry with Sonic Wolves, whose dirty and dusty assault is an act of revolt against the more conventional and glossy rock and an act of love towards the most visceral and sincere one. It is a pleasure to be transported by the most direct rides, those in which you breathe Lemmy alcoholic breath, and even if Vita is not always that precise (he admits to be a bit exhausted because of the just ended tour with Ufomammut) and the voice of Kayt does not resonate as powerful as we would expect, songs have got plenty of groove, without disdaining psych passages, which in the titletrack of their Before The End Comes reach the perfect balance sounding really enthralling.

Then the stage is all for Black Rainbows. The band from Rome presents their brand new Pandaemonium. Only a few seconds to realize that Gabriele Fiori band has made the leap in quality. Fuzz up to the max, overwhelming riffs, amazing groove, and a real river of energy slammed into the face of the audience. It may be due to the new drummer (Filippo Ragazzoni), with a certainly more square, powerful and groovy touch, definitely less loose, fluid and seventish than Al Croce one, but perhaps more suited to the boost of band heavier songs (yet without undermining their most space passages). It may be due to some of the new tracks, to say the least mammoth-like (Grindstone is a caterpillar leaving you gobsmacked!). It may be due to a maturity definitively achieved by the band, even in live show. The fact is that ever, in the previous concerts of the band I had attended, the result had been so exciting. I end this evening soaked in sweat, with ears that whistle and legs that cannot stand still. And with the awareness that bands like these and a venue like this should be defended with pride by all the sincerely alternative people.
[R.T.]

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