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giovedì 15 marzo 2018

Amenra + Boris - 28.02.2018 - Locomotiv Club (BO)



Amenra + Boris - 28.02.2018 - Locomotiv Club (BO)

E' una di quelle serate che passerà alla storia. E non solo per il concerto. Infatti stasera sfidiamo l'allerta meteo della nostra città e le previsioni di neve sicura sull'Appennino e decidiamo di partire lo stesso per questo concerto che aspettavamo tanto tantissimo, e cui avevamo deciso di andare nonostante sapessimo che avremmo perso l'inizio del live dei Boris, a causa dell'anticipo dell'orario di inizio (annunciato solo due giorni prima) dovuto alle due scalette decisamente consistenti e ad un cambio palco non di poco conto.

Il viaggio di andata va alla grande ed entriamo nel locale che i Boris hanno iniziato da quasi mezzora. Per fortuna abbiamo davanti a noi ancora più di metà della scaletta. Un muro di nebbia e luci sul palco, ad abbracciare un muro di suono (quasi) impenetrabile. Il set di stasera prevede il loro ultimo album, DEAR (Sargent House, 2017), nella sua interezza. Droni e sludge a profusione. Ma anche melodie cantilenate dalla voce (a tratti quasi "stonata") di Takeshi, che si affacciano sul mare calmo ed immobile del post-rock. A modo loro epiche - e incredibilmente trascinanti - le parti in cui Atsuo prende possesso del microfono, del palco e dell'immenso gong dietro le sue spalle: un vero mattatore. Emozionanti e stupendi certi passaggi come l'assolo di Wata in Dystopia - Vanishing Point -, in cui note celestiali si sbriciolano in frammenti rumorosi e ronzii di elettricità statica (interruzioni di segnale - ricercate o casuali? - che sono uno dei molti esempi della continua destrutturazione della musica operata dai Boris). Grande concerto, che per me supera quello a cui ho assistito poco più di un anno fa a Livorno.

Mezzora di cambio palco. Le luci che si spengono nuovamente. Un intro quasi in sottofondo. Entra Colin H. Van Eeckhout, che si accuccia sul pavimento del palco, spalle al pubblico e cappuccio della felpa calato sulla testa. A seguire, alla spicciolata, il resto della band. Le percussioni metalliche e penetranti e l'esplosione di Boden. Il concerto degli Amenra è un crescendo di emozione, che scava dentro l'ascoltatore/spettatore, e che finisce - in modo brusco e secco - con l'ultima nota di Silver Needle. Golden Nail, lasciandoci tutti svuotati e spaesati. I suoni sono potenti e perfetti, così come la voce di Van Eeckhout, che ipnotizza sia quando urla tutta la rabbia ed il dolore che libera ed esorcizza, sia nei più rari momenti in cui culla nella disperazione. Le videoproiezioni sono il perfetto commento per immagini del rito di cui siamo tutti al tempo stesso spettatori e partecipanti. Gli Amenra sono i ministri di un concerto che non è solo uno spettacolo, ma è anche un vero e proprio scambio e flusso di emozioni fra le più estreme. Un'evocazione di furia e male che lenisce chi si abbandona alla sua potenza. Catartico e stupendo.
[E.R.]
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Amenra + Boris - 02.28.2018 - Locomotiv Club (BO)

It's one of those nights that will go down in history. And not only for the concert. Indeed tonight we challenge the extremely bad weather alert of our town and the forecasts indicating 100% snow on the Apennines and decide to go at all costs to this concert that we expected so much, having already decided to go despite knowing that we would have lost the first part of Boris live, because of the early start time (announced only two days before) due to the two very consistent setlists and a non-trivial set change.

The outward travel is great and we enter Locomotiv that Boris have been playing almost half an hour. Fortunately, we have more than half of the setlist ahead of us. A wall of fog and lights on the stage, to embrace a wall of (almost) impenetrable sound. Tonight's set includes their latest album, DEAR (Sargent House, 2017), in its entirety. Drones and sludge in profusion. But also melodies singed by (sometimes almost "out of tune") Takeshi voice, giving onto the calm and still sea of post-rock. In their own way epic - and incredibly enthralling - the parts in which Atsuo takes possession of the microphone, the stage and the immense gong behind his shoulders: a true star performer. Exciting and wonderful some passages like Wata solo in Dystopia - Vanishing Point -, in which celestial notes crumble into noisy fragments and buzzing of static electricity (signal interruptions - deliberate or random? - which are one of the many examples of Boris continuous destabilisation of music). Great concert: for me it goes beyond the one I attended just over a year ago in Livorno.

Half an hour set change. Lights turn off again. An intro almost in the background. Colin H. Van Eeckhout gets on stage, he crouches on the floor, shoulders to the audience and the hood of the sweatshirt on his head. To follow, in a few minutes, the rest of the band. Metal and penetrating percussions and the explosion of Boden. Amenra concert is a crescendo of emotion, which digs into the listener/spectator, and ends - abruptly and dryly - with the last note of Silver Needle. Golden Nail, leaving us all emptied and disoriented. Sounds are powerful and perfect, as is Van Eeckhout voice, which hypnotizes both when he screams all the rage and pain that he frees and exorcises, both in the rarest moments when he cradles in despair. The video projections are the perfect commentary for images of the ritual of which we all are at once spectators and participants. Amenra are the ministers of a concert that is not just a show, but it is also a real exchange and flow of emotions among the most extreme ones. An evocation of fury and evil that soothes those who abandon themselves to its power. Cathartic and breathtaking.
[E.R.]



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