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venerdì 26 gennaio 2018

Morkobot + Reznik – 21.01.2017 – Ganz of Bicchio (Viareggio, LU)


Morkobot + Reznik – 21.01.2017 – Ganz of Bicchio (Viareggio, LU)

Esattamente 9 anni dopo l'ultimo avvistamento, mi ritrovo di fronte l’astronave Morkobot, che stavolta atterra nel pomeriggio di una domenica assolata di metà inverno, al Ganz of Bicchio, mentre, a pochi passi, ignare famiglie si dedicano alla passeggiata sul lungomare viareggino.

Gli onori di casa li fanno i pisani Reznik. Il loro alternative rock è dissonante e nervoso, con fondamenta solide grazie ad un basso davvero potente. La chitarra gioca con melodie perverse in stile Jesus Lizard e con frammenti ritmici di scuola Fugazi mentre il ringhio psicotico del cantante striscia tra le note. Si respira l’atmosfera del Texas ubriaco a cavallo tra anni 80 e 90. Gli alieni non sono accolti con segnali luminosi e melodici in stile Incontri ravvicinati del terzo tipo, ma con il ricordo disturbante dell’autopsia di Roswell.

La risposta dei tre extraterrestri è un bombardamento metallico pesantissimo, sferrato a ritmi irregolari difficili da comprendere per il cervello umano. Riff gommosi ed elastici si alternano a mazzate quadrate e poderose. Sono passati quasi dieci anni dall’ultimo contatto che ho avuto con i due bassi dei Morkobot, e rispetto al passato il suono si è fatto più metallico, digitale, chirurgico, senza però perdere potere visionario. Un nuovo batterista, e brani più geometrici e compatti. Richiesto due volte a gran voce dai terrestri presenti sotto il palco, il bis è dedicato ad atmosfere più dilatate e psichedeliche, per ricordarci che le traversate spaziali non sono solo incubi labirintici ipertecnologici ma anche viaggi mentali e spirituali. Ancora una volta è stato bellissimo farsi rapire da questi alieni.
[R.T.]

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Morkobot + Reznik – 01.21.2017 – Ganz of Bicchio (Viareggio, LU)

Exactly 9 years after my last sighting, I find myself once again in front of Morkobot spaceship, this time landing on a mid-winter sunny Sunday at Ganz of Bicchio, while a few steps away unaware families are walking along the promenade in Viareggio.

Reznik, from Pisa, do the honours. Their alternative rock is dissonant and nervous, with solid foundations thanks to a really powerful bass. The guitar plays with perverse melodies in Jesus Lizard  style and with rhythmic fragments of Fugazi school, while the singer psychotic snarl crawls among the notes. It's like breathing the atmosphere of drunken Texas at the turn of the 80s and 90s. Aliens are not welcomed with melodic light signals in style Close Encounters of the Third Kind, yet with the disturbing memory of Roswell autopsy.

The response of the three extraterrestrials is an ultra-heavy metallic bombardment, launched at irregular rhythms difficult to understand for the human brain. Gummy elastic riffs alternate with square powerful blows. Almost ten years have passed since my last contact with Morkobot two basses, and compared to the past the sound has now become more metallic, digital, surgical, yet without losing visionary power. A new drummer, and more geometric compact songs. Twice requested by the terrestrials under the stage, the encore is dedicated to more dilated and psychedelic atmospheres, to remind us that space trips are not only hypertechnological labyrinthine nightmares, but also mental and spiritual journeys. Once again it was great to be abducted by these aliens.
[R.T.]

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