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mercoledì 29 marzo 2017

Russian Circles + Cloakroom - 03.03.2017 - The Cage Theatre (Livorno)


Russian Circles + Cloakroom - 03.03.2017 - The Cage Theatre (Livorno)

Potenti. Giganteschi. Catartici. Se ad aprile scorso il trio di Chicago mi aveva colpito per la potenza mostrata dai loro pezzi nella dimensione live e per come i tre musicisti si ergevano come giganti sul palco dell'Electric Ballroom, questa volta c'è un terzo valore aggiunto nel loro concerto: un'emotività davvero rara, davvero catartica.

Ad introdurre la serata i Cloakroom, con il loro post rock intriso di shoegaze. Interessanti ed efficaci in un alcuni brani ed in un alcuni passaggi contraddistinti da crescendo ed aperture distorte, il trio dell'Indiana tende ad adagiarsi un po' troppo sugli stilemi del genere di riferimento e a volte perde quel mordente e quella capacità di fascinazione che sono invece il punto di forza dei grandi nomi del post rock. 

Poi Russian Circles. E per un'ora e mezzo si è catturati e monopolizzati dalla loro opera rock. Non è solo la loro musica ad essere senza parole, anche i 3 musicisti non proferiscono una sola sillaba e sono assolutamente concentrati - e centrati - nella loro musica, un tutt'uno con i loro strumenti. Il muro di suono è imponente e il passaggio da un pezzo all'altro avviene quasi senza soluzione di continuità. La scaletta è ampia e varia, e i brani del loro ultimo album - Guidance - risuonano in tutta la loro bellezza, confermando quella che per me è una produzione tutta in ascesa. La sezione ritmica è sostanzialmente perfetta, basso e batteria lavorano con una sinergia invidiabile, passandosi costantemente - ed abilmente - il ruolo di motore della band. La chitarra di Mike Sullivan è la voce narrante, che indossa i panni di tutti i protagonisti del racconto, dando voce ad ognuno di loro. Se su disco affascinano, dal vivo i Russian Circles ammaliano e stordiscono. Provare per credere! 
[E.R.]
   

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Russian Circles + Cloakroom - 03.03.2017 - The Cage Theatre (Livorno)

Powerful. Gigantic. Cathartic. If last year in April, the trio from Chicago impressed me for the power shown by their songs in live performances and the way the three musicians stood like giants on the stage of the Electric Ballroom, this time there is a third added value in their concert: a really rare - really cathartic - emotionalism.

Cloakroom to introduce the evening the, with their shoegaze-soaked post rock. Interesting and effective in some tracks and in a few passages characterized by crescendo and distorted openings, the Indiana trio tends to recline a bit too much on the stylistic features of the genre of reference and sometimes it loses the mordant and the capacity of fascination that are instead the strength of the big names of post rock.

Then Russian Circles. And for an hour and a half the listener is captured and monopolized by their rock opera. It is not just their music to be speechless, even the three musicians did not utter a single syllable and they are absolutely focused - and intent - in their music, all in one with their instruments. The wall of sound is impressive and the transition from one piece to another takes place almost seamlessly. The setlist is wide and varied, and songs from their latest album - Guidance - resonate in all their beauty, confirming what for me is a production all on the rise. The rhythm section is substantially perfect, bass and drums work with an enviable synergy, constantly - and skillfully - swaping the role of the band engine. Mike Sullivan guitar is the narrator, who takes on the role of all the protagonists of the story, giving voice to each of them. If they fascinate on recordings, in concerts Russian Circles stun and bewitch. Seeing is believing!
[E.R.]


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