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mercoledì 17 agosto 2016

Myrkur - M


Myrkur – M 
(Relapse Records, 2015)

E' una foresta ricoperta di neve quella attraversata da Myrkur con il suo primo full length. Un bosco di abeti imponenti, avvolto nella nebbia, che ricorda quello disegnato dagli Ulver con Bergtatt. La musicista danese ci induce a seguirla in questo paesaggio nordico, in contemplativa solitudine. Se a tratti la musica si affaccia su spaventosi orridi black metal (Hævnen, Mordet e Skaði) più spesso fluttua nella quiete misteriosa di un bosco addormentato dal gelo dell'inverno (in particolare con i fiocchi di neve piano/voce in stile Tenhi). Melodie romantiche e sognanti - quasi shoegaze -, a volte armonizzate per trasformarsi in canti epici e fantastici, in altre occasioni deformate in terrificanti ringhi rabbiosi, da incubo. Se per i puristi del metallo nero una modella bionda con trascorsi in un gruppo pop americano non è degna di essere accostata ad un genere “sacro” come il loro preferito, per tutti coloro i quali siano disinteressati ad un qualsiasi concetto di “purezza artistica”, M è semplicemente un’opera emozionante, con il difetto di non discostarsi troppo dalle intuizioni che ebbero gli Ulver ai tempi del loro primo disco.
Dopo il clamore dell'EP d'esordio, Myrkur si fa aiutare da personaggi illustri (Garm degli Ulver alla produzione, Teloch dei Mayhem al basso e alla chitarra, Øyvind Myrvoll dei Dødheimsgard alla batteria) per concepire un disco che potrebbe perfettamente essere l'ideale colonna sonora di una storia di amore e morte ambientata in un mondo fantastico simile a quello de Il Trono di Spade. L'inverno sta arrivando.
[R.T.]
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Myrkur – M 
(Relapse Records, 2015)

It is a snow covered forest that one crossed by Myrkur in her first full length. A wood of huge firs, shrouded in fog, reminiscent of that same wood painted by Ulver with their Bergtatt. The Danish musician invites us to follow her into this northern landscape in complete solitude. If at times her music looks into frightening black metal abysses (Hævnen, Mordet e Skaði), more often it floats suspended in the mysterious quiet of an asleep wood in the winter frost (especially with the piano/voice snowflakes in Tenhi style). Romantic dreamlike (almost shoegaze) melodies, sometimes harmonized into epic fantastic chants, sometimes deformed into nightmarish terrifying angry snarls and rattles. If a blonde top model with a past in an American pop band does not deserve to be compared to a “sacred” musical genre as black metal is for the purists of this style, for all those people not interested in the concept of “artistic purity” M is simply an emotional album with the only defect of not going too far from Ulver intuitions in their very first full length. After the hype of her debut EP, Myrkur asks for the help of some great musicians (Garm – from Ulver – at the production, Teloch – from Mayhem – at the bass, Øyvind Myrvoll - from Dødheimsgard  – at the drums) to conceive an album which could perfectly be the ideal soundtrack of a love and death story set into a fantastic world really near to that of Games of Throne. Winter is coming.
[R.T.]

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