Nero di Marte + Juggernaut – 14.05.2016 – Freakout Club (Bologna)
Con la sua reinterpretazione in chiave post-apocalittica del death metal progressivo più ricercato, Derivae mi aveva da subito conquistata. E quindi non vedevo l’ora di sentire i Nero di Marte in concerto per poter cogliere la bellezza della loro musica anche dal vivo. Sfumata la possibilità di sentirli insieme ai Gorguts in quel di Brescia, il concerto in programma al Freakout Club di Bologna era quindi per me una tappa obbligata!
Il Freakout è uno di quei piccoli locali molto intimi e dall’aspetto molto lo-fi (e veramente underground poiché si trova praticamente sotto un cavalcavia) che hanno un posto speciale nel mio cuore. Soprattutto quando, come in questo caso, hanno anche il merito di valorizzare le band sul palco facendole uscire al meglio, con suoni e potenza davvero notevoli.
Gli opener Juggernaut sono per me una grande rivelazione. Ammetto che li conoscevo più di nome che di fatto...inevitabile il "mea culpa" per questa lacuna, visto quanto la band romana mi ha colpito dal vivo. E non solo per la gran botta che usciva dalle casse, rendendo immediati e travolgenti i loro pezzi così articolati e complessi. O per i suoni di tutti gli strumenti, molto ricercati e ottimamente calibrati. È la loro musica ad avermi intrigata più di ogni altra cosa. Radici prog metal che si insinuano in trame post hardcore e si frammentano in ritmiche fra jazz e bossa nova. L’onda d’urto dello sludge. La potenza visiva, da colonna sonora, di un cinema italiano di altri tempi (vedi Elio Petri e certi poliziotteschi). Il tutto concentrato in soli 40 minuti di live. Può sembrare incredibile ed ingigantito, ma le impressioni e sensazioni suscitate dal loro concerto sono state davvero queste!
Si cambiano suoni, si aggiunge una voce dal profondo, e mi ritrovo immersa nei Nero di Marte. Anche loro tecnicamente ineccepibili, mi affascinano soprattutto per la mostruosa batteria – che è una vera e propria macchina da guerra di precisione chirurgica – e il cantato di Sean Worrell – sempre dilaniato, urlato e potente dalla prima all’ultima nota. Death metal che pesca anche nel mare del post hardcore e a tratti dello sludge unito ad una ricerca di sonorità e soluzioni che mi porta alla mente i Cynic e i Gorguts, il quartetto bolognese si conferma anche dal vivo una delle più interessanti realtà metal del panorama italiano (e non solo!). Dalle tonalità più trattenute e “introverse”, anche la nuova produzione – presentata per la prima volta in questo concerto – convince e lascia pregustare un nuovo album che sarà l’evoluzione dei due precedenti.
Abbinata particolare - e particolarmente riuscita - di due band italiane che fanno della ricerca e sperimentazione musicale e sonora la loro stella polare.
[E.R.]
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Nero di Marte + Juggernaut – 05.14.2016 – Freakout Club (Bologna)
With its post-apocalyptic reinterpretation of the most peculiar progressive death metal, Derivae got a place in my heart from the very first listening. So I could not wait to attend to a Nero di Marte concert, to seize the beauty of their music in a live show. Lost the chance to listen to them with Gorguts in Brescia, their show at the Freakout Club in Bologna became compulsory to me!
Freakout is one of those small venues with a lo-fi and very cozy appearance (and really underground, being almost underneath an overpass) that have got a special appeal to me. Especially when they highlight the value of the bands on stage thanks to outstanding sounds and impact.
Opener Juggernaut are a great revelation. I have to admit that I knew their name more than their music…so I also have to admit that I blamed my self for this lack! The band from Roma really impressed me a lot. Not only for the incredible energy flowing out of the amps, making their complex songs immediate and overwhelming. Not only for the sounds of all the instruments, extremely refined and wonderfully balanced. What fascinates me above any other thing is their music. Prog metal roots insinuate themselves into post hardcore weaves and get fragmented into jazz and bossa nova rhythms. The shock wave of sludge. The soundtrack visual taste of the Italian cinema of some decades ago (see Elio Petri and a certain “poliziottesco”). The whole in only 40 minutes. It may seems incredible or exaggerated, yet these are the real impressions and feelings their concert aroused in me.
Sounds change, there is a voice from the depths of somewhere, and I find myself immersed in Nero di Marte. Technically flawless, they fascinate me especially for the amazing drums – a war machine with surgical precision – and Sean Worrel vocals – always wracked, screamed and extremely powerful from the first to the last note. Death metal that fishes into the sea of post hardcore and – at times – of sludge, combined with a research of sounds and musical solutions that reminds me of Cynic and Gorguts, the live of the quartet from Bologna confirms them as one of the most interesting Italian (and not only!) metal bands. With more “restrained” and introverted tones, even the new stuff – presented for the first time in this concert – hits the target and lets foretaste a new album which could be the evolution of the two forerunners.
Peculiar – and particularly successful – union of two Italian bands that have their North Star in musical and sound research and experimentation.
[E.R.]
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