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domenica 3 gennaio 2016

Stone Temple Pilots - Core


Stone Temple Pilots – Core
(Atlantic Records, 1992)

Il successo fulmineo degli Stone Temple Pilots, che raggiungono la terza posizione di Billboard e lanciano i loro video in heavy rotation su MTV fin dall’album d’esordio, li condanna ad esser considerati una band creata ad arte per sfruttare il successo costruito dai gruppi di Seattle, soprattutto perché la provenienza della band (California) così come la vena vagamente patinata della loro musica, li rende estranei a quel mondo alternativo che si è creato nello stato di Washington. Adorati dal grande pubblico, ma snobbati dagli appassionati del disagio che imperversa a Seattle, gli Stone Temple Pilots vengono artisticamente sottovalutati, perché non tutti colgono la colorata teatralità di Scott Weiland né gli adrenalinici influssi psichedelici della loro musica, figlia del crossover dei Jane’s Addiction. Nella musica degli Stone Temple Pilots, infatti, oltre ad un’evidente componente grunge che li accomuna a Pearl Jam, Soundgarden ed Alice in Chains, c’è una caleidoscopica vena psych ben identificabile nelle stratificate melodie di chitarra di Dean De Leo, nelle quali convivono pesantezza metal e riflessi psichedelici. Grazie alla dinamica sezione ritmica, affidata all’altro fratello De Leo (Robert, basso) e ad Eric Kretz (batteria) gli Stone Temple Pilots sprigionano in Core un’energia che Scott Weiland cavalca e domina con la sua voce. La profondità, potenza e calore di questa verranno minimizzate dalla critica e considerate semplici emulazioni delle capacità di Vedder, Cobain e Staley. Ma Weiland avrà modo, con il disco successivo, di dimostrare che le sue grandi capacità sono anche supportate da una forte personalità. Core non rivoluziona il rock degli anni 90, ma ha il pieno diritto di essere considerato tra i più intensi e significativi lavori di quell’epoca.
[R.T.]

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Stone Temple Pilots – Core
(Atlantic Records, 1992)

Instantaneous success (they reached Billboard third position with their debut album and heavy rotation on MTV with the first video) condemns Stone Temple Pilots to be considered as a band expressly created to benefit from the success of Seattle bands - especially because of their geographical origin (California) and the vaguely glossy atmosphere of their music making them as a sort of strangers in the alternative world created in Washington state. Adored by the masses, but slighted by fanatics of hardship and uneasiness reigning in Seattle, Stone Temple Pilots were artistically underestimated, because many people do not understand Scott Weiland coloured theatricality neither the psychedelic power of their music, heir of Jane’s Addiction crossover. In addition to a noticeable grunge component shared with Pearl Jam, Soundgarden and Alice in Chains, in Stone Temple Pilots music there is a kaleidoscopic psych mood, identifiable in the stratified guitar melodies by Dean De Leo, in which metal heaviness cohabits with psychedelic reflexes. Thanks to the dynamic rhythmic session, entrusted to the other De Leo brother (Robert, bass) and to Eric Kretz (drums), in Core Stone Temple Pilots release a great energy, ridden and dominated by Scott Weiland voice. Depth, power and warmth of his voice will be so much belittled by the critics up to the point of being considered just as an emulation of Vedder, Cobain and Staley capabilities. Yet, with the following album, Weiland will have the opportunity to show that his great capabilities are even supported by a strong personality. Core does not revolutionize 90s rock music, yet it has the right to be considered as one the most intense and significant opus of that era.
[R.T.]

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